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Automotive & Trends
22 Marzo 2024 - 07:00
Sono stati due anni di corsa, per le auto elettriche pure, le cosiddette BEV, ma adesso è arrivato lo stop. Vanno molto meglio le ibride, mentre si è presa la sua rivincita un tipo di alimentazione che pareva destinato a soccombere, arrivando a una quota del 10% del mercato. Una situazione che ha molte cause: andiamo ad analizzare.
Come già detto, nel mese di febbraio 2024, secondo i dati Acea, l’elettrico ha visto la propria quota di mercato stagnare al 12% a febbraio, rispetto al 14,6% dell’intero 2023. Causa primaria il crollo delle vendite in quello che era il mercato più forte, ossia la Germania, con un clamoroso -15%. Il tutto dovuto al fatto che gli aiuti agli acquisti sono stati improvvisamente rimossi alla fine del 2023. Praticamente, dei principali mercati, solo la Francia vede un progresso in virtù degli aiuti di Stato - che è azionista di Stellantis, ma anche di Renault dunque ha la sua convenienza - compreso il "leasing sociale".
Se calano anche le ibride plug-in, quelle senza spina hanno rappresentato la maggior parte della crescita delle vendite nella maggior parte dei paesi con 255.511 unità vendute (+24,7% su un anno), rappresentando ormai il 28,9% del mercato e seguono sempre più le auto a benzina con una quota di mercato del 35,5% (313.821 unità, +6,1%).
Un incremento che può essere dovuto sia alle condizioni favorevoli di molti produttori - il successo del Dacia Duster lo prova, per esempio - sia ai benefici fiscali ancora riservati alle autovetture alimentate a gas, considerato un sistema forse superato, comunque legato a energie fossili, ma molto meno inquinante di benzina e gasolio.
Analizzando il fronte complessivo del mercato, uno sguardo ai grandi produttori: il gruppo Stellantis ha 172.268 vetture vendute (+12% e 19,5% di quota di mercato), in particolare grazie al rimbalzo del marchio Citroën. In progresso rispetto alla bassa base di confronto di febbraio 2023 anche il leader europeo Volkswagen, con una quota di mercato del 25,9% (228.886 unità, +9,8%). Renault vede la propria quota di mercato scendere al 10,4% (91.722 unità, +5,8%). Il gruppo Toyota, dal canto suo, mostra un netto progresso (+16,8%) e si trova alla pari con Hyundai-Kia (+2,3%), con una quota di mercato del 7,8%.
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