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Il piano da 240 milioni

Lavoratori dalla Francia per la nuova Mirafiori? Ecco cosa Stellantis (ancora) non dice

Grande attesa per l'annuncio del Gruppo sul Campus l'hub dell'elettrico. Per la 500 ibrida c'è già un intoppo

Lavoratori dalla Francia per la nuova Mirafiori? Ecco cosa Stellantis (ancora) non dice

Meno auto e più cervelli? E quando arriverà la nuova 500 ibrida? Mirafiori avrà un nuovo modello? Da quando Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha parlato in una intervista del «piano da 240 milioni di euro che è tempo di presentare», in tanti si sono chiesti cosa sia realmente questo “Mirafiori Automotive Park 2030”. Soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi: dall’accordo quadro per una nuova ondata di uscite anticipate dalle fabbriche e dagli uffici - si parla di circa 5mila lavoratori - alle cinesi low cost di Leapmotor che saranno assemblate in Polonia anziché a Mirafiori, fino all’ampliamento della fabbrica in Algeria, che diventerà un autentico polo industriale. Dunque, quale destino per Mirafiori e Torino?

Nell’attesa degli sviluppi al Tavolo dell’Automotive, con gli incontri programmati per il 3 aprile, è possibile anticipare almeno qualche punto dell’Automotive Park. Intanto perché molte delle sue componenti sono già note. La sensazione - confermata da fonti autorevoli - è che in Stellantis stiano affrettando i tempi per un annuncio che, questa volta, potrebbe essere foriero di buone notizie.


A cominciare dal GrEEn Campus, i cui progetti sono stati anticipati nel luglio scorso. Questo sarà il cuore della nuova Mirafiori, a sostituire totalmente gli Enti Centrali e a riunire ricerca, tecnologia e design. Si calcola che, a pieno regime, dovranno lavorarvi fino a 10mila persone. Ma la prima tranche, stando a quanto si dice al di là delle Alpi, dovrebbe arrivare dalla Francia: i migliori tecnici e ricercatori, specialisti di tecnologie ed ecosostenibilità, di transizione energetica e mobilità green, cui si aggiungeranno nuove assunzioni.

E nuove assunzioni ci saranno di certo nell’hub di Sustainera, quello dell’economia circolare. I primi mesi di attività, a detta dei manager del Gruppo, hanno dato risultati sufficienti per pensare a una intensificazione del lavoro, aumentando quei 170 addetti iniziali fino ai 550 a regime.

La data 2030, la stessa che accompagna il piano industriale Dare Forward, non fa pensare a rivoluzioni nel breve periodo, ma qualcosa si muove. E anche sul fronte automobili, conviene tenere d’occhio i tempi. Stellantis ha inviato comunicazioni ai propri fornitori chiedendo la disponibilità a fornire a Torino i componenti della vecchia Fiat 500, quella a motore termico. Obiettivo, 175mila auto. Si tratterebbe di modificare l’attuale 500 elettrica con il motore termico, trasformandola in un ibrido, che a conti fatti pare avere più mercato.

Tutto questo porterebbe però a modifiche della scocca della 500e - basti pensare che bisogna aggiungere il serbatoio - e delle linee, per predisporre anche la nuova piattaforma, che sia quella della dismessa MiTo o la STLA Small attesa in Italia. In ogni caso, serviranno dai 18 mesi ai due anni per essere a regime. E nel frattempo ancora cassa integrazione? Per tutta una serie di ragioni, l’annuncio appare necessario.

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