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Duello a distanza

L'Ingegnere scatenato: "John Elkann? Un pavido. E della Fiat...". Ecco cosa ha detto

Carlo De Benedetti tra il ricordo dell'Avvocato, l'invenzione della Panda e quel "complotto" nel 1976

L'Ingegnere scatenato: "John Elkann? Un pavido. E della Fiat...". Ecco cosa ha detto
L'intervista è parte dell'inchiesta "AutoStop" nella trasmissione Cento Minuti. Davanti alla collega Giovanna Boursier, l'Ingegnere ricostruisce la sua storia breve ma intensa in seno alla Fiat. "Per un ragazzo nato a Torino, poi diventato fornitore della Fiat, ritrovarsi amministratore delegato a 41 anni..." racconta con emozione. Era il 1976: De Benedetti era amministratore delegato di una Fiat in cui Gianni Agnelli era più che altro ambasciatore e figura di rappresentanza: "Non ha mai voluto dirigere la Fiat. Una volta mi disse che se gli avessero dato un'edicola da gestire, l'avrebbe fatta fallire". 
Fatto sta che in quegli anni Settanta, la Fiat al solito non naviga in ottime acque. "Eravamo disperati. E quando non ha i soldi, ti ingegni di più...". Serve un modello nuovo, qualcosa che rivoluzioni tutto. E per farlo De Benedetti va da Giugiaro, che la Fiat non considerava. "Ma come, abbiamo a Torino uno che ha fatto la Golf e non lo chiamiamo solo perché, anni prima, se n'è andato?" è la sintesi del pensiero dell'Ingegnere. Che incontra Giugiaro, gli spiega che vuole un'auto semplice, economica, dalle linee squadrate ed essenziali - perché era più facile e dunque economico realizzare gli stampi delle parti in acciaio, spiega - e il seguito della storia lo conosciamo tutti: ecco la Panda.
Che De Benedetti non festeggia, perché quando il modello debutta lui ha mollato, se n'è andato, per le pressioni della Mediobanca di Cuccia. "E si inventarono una storia assurda, che l'Internazionale Ebraica mi aveva dato dei soli per scalare la Fiat" rievoca. Nonostante questo, la stima per l'Avvocato, garantisce, era rimasta. E il suo erede?
"John Elkann ha una mente finanziaria" spiega. E le sue strategie, a giudicare dai conti di Exor, funzionano. Ma l'auto? La Fiat? "A John Elkann non interessa la Fiat". Ma la sciabolata - non tanto morbida - De Benedetti la riserva quando si parla dei giornali, dell'acquisizione di Repubblica, che i figli di De Benedetti avevano venduto a Elkann. "Le spiego io perché - racconta -. C'era una trattativa con Montezemolo e una persona vicina a mio figlio Rodolfo lo disse a Elkann, il quale arrivò e comprò. Lo dico per la prima volta: lui l'ha comprata perché non la prendesse Luca Cordero di Montezemolo, che vede come il fumo negli occhi".
Mesi fa, De Benedetti in una intervista accusò Elkann di aver "distrutto Repubblica". E il nipote dell'Avvocato gli rispose: "Mi telefonò e non accennò all'intervista, a Repubblica. Perché John Elkann è un pavido". Il presidente di Stellantis, infatti, rimase su altri temi: "Mi disse 'la Fiat non potrà mai ringraziarti abbastanza per la Panda, tu devi sentirti parte della storia della Fiat'. Ma io parlavo di Repubblica, non della Fiat". 
Un match a distanza, che pare poter riservare ancora molti colpi. Non tutti sopra la cintura.
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