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Il caso

Piscine inagibili e occupate dai tossici, il Comune vuole demolirle ma mancano i soldi

La Città di Torino progetta la demolizione per rilanciare l'area in chiave sportiva

La piscina della Rari Nantes

La piscina della Rari Nantes

La piscina all'aperto del parco Sempione è occupata da tossici e sbandati. Mentre quella al coperto, ex Rari Nantes, è chiusa dai tempi della pandemia e attualmente impossibilitata a riaprire per colpa di un problema strutturale della copertura. Così il Comune di Torino ha deciso che l'unica strada possibile è quella legata alla demolizione.

Le condizioni dell'impianto

Le travi dell’impianto, progettato 40 anni fa, soffrono di umidità e non offrono sicurezza. Ad oggi esisterebbero solo due possibilità per una ripresa delle attività. La prima prevede un intervento tampone al costo di decine di migliaia di euro, che potrebbe durare 4-5 anni. La seconda prevede un rifacimento totale della copertura con lavori di efficientamento energetico che rendano l’impianto più appetibile. Difficilmente verranno prese in considerazione.

Puntiamo sul rilancio

«Noi abbiamo deciso di puntare su quella zona - così l'assessore allo Sport di Palazzo Civico, Domenico Carretta -, rilanciando tutta l'area in chiave sportiva. Al momento non c'è un progetto definitivo e la Città (al pari della Circoscrizione 6) non ha le risorse per un intervento del genere».

Dalla Gondrand alla piscina

Messi da parte i problemi all'ex Gondrand (ormai sgomberata e sempre nel mirino delle forze dell'ordine) le disgrazie si sono spostate di qualche isolato. Per la precisione nell'impianto chiuso per colpa dei cantieri del Passante Ferroviario. Praticamente un hotel per disperati a senzatetto. «Abbattendola - sottolinea il consigliere della Lega, Giuseppe Catizone -, eviteremo di avere due fortini adibiti a dormitorio per drogati e spacciatori».

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