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19 Giugno 2024 - 15:12
«Aiutateci, il carcere minorile di Torino scoppia». Sovraffollamento al 30%, detenuti costretti a dormire sulle brandine da spiaggia
«Nel carcere minorile di Torino la situazione è drammatica. Il Ferrante Aporti scoppia». A lanciare l'allarme, ancora una volta, sono i sindacati della polizia penitenziaria, che già da giorni denunciano una situazione diventata ormai quasi ingestibile, con alcuni dei minori che «dormono su brandine di resina da spiaggia in mezzo ad una stanza dove sono già presenti quatto/cinque detenuti». Un sovraffollamento che nelle ultime ore si è ulteriormente aggravato.
«La situazione nel carcere è drammatica - spiega con preoccupazione Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp (organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) - siamo giunti oggi a 60 minori presenti a fronte di una capienza massima di 46». Detto in altro modo, significa che in questo momento il Ferrante Aporti ospita il 30% di reclusi in più di quanti dovrebbe. «Il personale di polizia penitenziaria è allo stremo delle forze, non ce la fa più. Il carcere scoppia».
Non è di certo la prima volta che l'Osapp lancia il proprio grido d'allarme sul Ferrante Aporti e, più in generale, sulle carceri piemontesi. «Stupisce il silenzio assordante dei vertici del Dipartimento della giustizia minorile - spiega Beneduci - che, pur essendo stati informati della grave situazione di Torino, sembrano non interessarsene. Gli agenti sono sottoposti a carichi di lavoro che minano gravemente la salute degli stessi».
Il segretario rinnova quindi l’invito al sottosegretario Ostellari a intervenire con la massima urgenza per accertare la situazione del carcere minorile di Torino «che è devastante per tutti» oltre a verificare la situazione dei distacchi a sedi anche non istituzionali del personale «con grave impoverimento delle strutture maggiormente a rischio. Urge poi una verifica sull'immotivato sovraffollamento della struttura, poiché l’esiguo personale di Polizia penitenziaria presente è davvero stanco e stressato per gli eccessivi rischi e i massicci carichi di lavoro». Beneduci chiude poi con un monito preciso: «Vogliamo augurarci che all’istituto penale per minorenni di Torino non accadano eventi gravi e irreparabili. È seriamente a rischio la sicurezza di tutti».
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