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I guai dell'ex Fiat

Stellantis, porte girevoli a Mirafiori: cassa integrazione o trasferimento in Polonia

L'offerta agli operai delle Carrozzerie. Al reparto cambi eDct superproduzione e lavoratori da Termoli

Stellantis, porte girevoli a Mirafiori: cassa integrazione o trasferimento in Polonia

Porte girevoli a Mirafiori, che da lunedì riprenderà il lavoro a ritmi ridotti: ai lavoratori viene offerto di scegliere fra cassa integrazione oppure il trasferimento a Tychy, in Polonia, dove il lavoro non manca. Per l'unico reparto dello storico stabilimento Fiat che produce a pieno ritmo, invece, servono rinforzi, ma il Gruppo li pesca dallo stabilimento di Termoli.

Questa mattina, le rappresentanze sindacali hanno ricevuto le comunicazioni da Stellantis sullo stato dell'arte dei lavori: la prima riguarda il trasferimento (volontario) di alcuni lavoratori in cassa integrazione, per il momento una decina di carrellisti, in Polonia, dove vengono prodotte la nuova Fiat 600, la Jeep Avenger e l'Alfa Romeo Junior. Un trasferimento per il momento di un paio di settimane, ricompensato con il pagamento di spese di trasferta, tra cui l'affitto a Tychy (il calcolo è di 5mila euro al mese, secondo alcune fonti).

"Si tratta di una prassi consolidata - fa notare l'azienda - e i trasferimenti su base volontaria hanno già interessato in passato stabilimenti italiani e all'estero. Solo nell’ultimo anno e mezzo sono stati fra i 600 e 2.600. Non c’è alcuna evidenza di un esodo dai confini nazionali: al contrario, una volontà di tutelare l’occupazione delle persone del Gruppo". Questa estate, infatti, era emersa la possibilità di molti lavoratori di andare in Francia, nello stabilimento di Tremery-Metz, che produce le trasmissioni elettrificate eDct. Le stesse che vengono prodotte a Mirafiori, nel nuovo reparto inaugurato pochi mesi fa e che, per motivi di produzione, prevede di dover lavorare su 20 turni settimanali nel mese di settembre. Per questo viene valutato il trasferimento di altri lavoratori da Termoli, in provincia di Campobasso, dove invece sono in cassa integrazione, e da Atessa.

"Abbiamo chiesto che le risorse necessarie vengano cercate innanzitutto nel territorio torinese, dove ci sono tanti lavoratori in cassa integrazione - dice Rocco Cutrì, segretario generale della Fim torinese -. L'azienda si è riservata di rispondere alle richieste delle rsa nel prossimi giorni". A Mirafiori i lavoratori oggi sono 518, ma la prospettiva è di arrivare a 718. Per quanto riguarda le Carrozzerie, invece, lunedì 2 riprenderà la produzione della Fiat 500e, ma non più di un centinaio di vetture al giorno. Per le quali basterà un solo turno. Per i 3mila lavoratori dello stabilimento è già scattato il contratto di solidarietà che durerà fino a dicembre, con stipendi decurtati del 30%.

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