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Economia & Ambiente

Adesso la Nutella Vegana è in vendita: ecco il nuovo ingrediente "segreto". Ma è sempre buona?

Tappo verde e benedizione dei vegetariani, così Ferrero esplora nuovi redditizi mercati

nutella veg

Mesi di attesa ma alla fine la Nutella vegana è arrivata. E finalmente scopriamo anche che cosa è cambiato nella crema spalmabile più famosa, a parte il tappo verde del barattolo (come da noi anticipato). Nell'anno del suo sessantesimo anniversario, dopo lunghe sperimentazioni, Nutella va in esplorazione di nuovi (redditizi) mercati. 

"La nuova opzione combina ingredienti di qualità, tra cui le sue caratteristiche nocciole tostate (che rappresentano il 13%, ndr) e il cacao, per creare una consistenza cremosa e deliziosa. Senza compromettere il gusto, la nuova crema è certificata vegana e offre una nuova deliziosa scelta per i consumatori" recita una nota del Gruppo. Perché per essere "plant based" e certificata vegana la Nutella ha dovuto rinunciare al latte (che pesa per il 6,6% nella ricetta originale).  

Il pubblico di riferimento per questo nuovo prodotto, infatti, è più che i vegani veri e propri quello dei flextariani, ossia coloro che non rinunciano a priori a ingredienti di provenienza animale, ma preferiscono farlo, sia per motivi dietetici oppure etici. D'altra parte, dice Vanessa Brown, Head of Trademarks, Vegetarian Society: "Accogliamo con favore gli sforzi di Ferrero per soddisfare le esigenze e le aspettative di milioni di consumatori che seguono diete a base vegetale e vegane. Siamo lieti di annunciare che la nuova Nutella Plant-Based soddisfa i rigorosi criteri della Vegetarian Society per l'accreditamento vegano. Uno dei marchi più amati al mondo offre ora un'opzione a base vegetale".

Ma qual è il segreto per togliere il latte? Non il latte di soia, come si immaginava, ma ceci e sciroppo di riso (quest'ultimo in sostituzione anche dello zucchero o del lattosio, per favorire gli intolleranti). Ma il gusto è lo stesso? Chi l'ha provata - anche se la data ufficiale di commercializzazione in Italia, Francia e Belgio è il 4 settembre - giura di sì, ma sono anche testimonianze prodotte da Ferrero stessa. Alla fine, il giudizio spetta al pubblico. Un pubblico che, in questo caso, è piuttosto ampio e oltre al sicuro ritorno economico garantisce quello di immagine, in termini etici (chiamatelo pure "vegan washing" o "vegan capitalism").

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