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Economia & Famiglie
23 Settembre 2024 - 06:30
Negli anni ‘60 l’auto era il sogno quasi irrealizzabile per moltissime persone, eppure ci furono modelli come la Fiat 600 che letteralmente motorizzarono gli italiani. Nonostante i prezzi. Oggi, con redditi lordi in proporzione più alti, acquistare un’auto è paradossalmente più difficile. Vediamo perché.
Partiamo proprio dalla Fiat 600. Nel 1961 costava 640mila lire, ossia dieci mesi di stipendio di un impiegato del ceto medio, diciamo pure un insegnante. Oggi un insegnante ha uno stipendio lordo di 28mila-35mila euro annui, ca 1.500-1.700 euro mensili netti. L’attuale Fiat 500 (non elettrica) parte da 17.700 euro, ossia dodici mesi di stipendio.
Andando in epoca più recente, possiamo analizzare la Fiat Panda. Secondo i dati Istat analizzati dalla Banca d’Italia, nel 2021 il reddito netto familiare medio in Italia era di 33.798 euro, diciamo 2.800 euro circa mensili, netti. Nello stesso periodo, il prezzo di listino della Fiat Panda era di 13.900 euro. In pratica l’acquisto di un’auto vale circa il 41 % del reddito familiare netto di una famiglia italiana.
Se andiamo al 1991, il reddito netto familiare medio in Italia era di 37,2 milioni di lire, circa 3,1 milioni al mese. La Panda di allora costava 8.936.000 lire. Vale a dire il 24% del reddito netto familiare medio, neppure tre stipendi. Una differenza di 17 punti percentuali. E non stiamo ancora parlando delle auto elettriche... Perché non solo sono aumentati i prezzi, ma è più alta l'aliquota fiscale, le famiglie si sono impoverite.
Dunque, anche ammettendo che Mirafiori, o la ipotetica fabbrica di un “cavaliere bianco” cinese, producesse le famose 200mila auto all’anno, chi le comprerebbe? Più che incentivi finalizzati all’auto, bisognerebbe ridare potere d’acquisto alle famiglie.
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