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A Dubai si va in spiaggia di notte: ecco perché non è (solo) per turisti

Contro le temperature elevate, l'innovazione diventa l'unica possibilità di ristoro per centinaia di lavoratori immigrati

A Dubai si va in spiaggia di notte: ecco perché non è (solo) per turisti

Folle di bagnanti, castelli di sabbia illuminati dai riflettori, canoe e kayak che scivolano silenziosi in mare aperto. Siamo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove l'estate dura quasi sei mesi, e sono le 23: ma la spiaggia è piena di vita. La temperatura, pur abbassandosi leggermente, si attesta ancora intorno ai 30 gradi dopo una giornata che sfiora i 40. Ma per molti, le spiagge notturne rappresentano una delle innovazioni più apprezzate della città, che da sempre si distingue per la capacità di creare nuove attrazioni turistiche e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti (soprattutto quelli che sono al servizio dei ricchi che vivono una esistenza da sogno e dei turisti che la godono per un poco).

L’esperienza delle spiagge notturne: una Dubai che non dorme mai

Dubai è conosciuta per il suo incessante desiderio di spingere i confini del possibile, e le “spiagge notturne” sono l’ultima testimonianza di questa ambizione. Con oltre 800 metri di arenili illuminati, bagnini in servizio 24 ore su 24 e avanzate infrastrutture di sicurezza come reti anti-squali e telecamere a intelligenza artificiale per la prevenzione degli incidenti, la città ha creato un paradiso balneare accessibile anche nelle ore più insolite. Questo progetto è stato accolto con entusiasmo non solo dai residenti, ma anche dai numerosi turisti che visitano l’emirato, trasformando le spiagge in uno spazio di socializzazione e relax anche dopo il tramonto.

Parliamo ovviamente della spiaggia pubblica, non quelle di Palm Jumeirah o delle "oasi" di acqua salata dei resort a sei stelle, delle proprietà esclusive, delle isole artificiali per miliardari e turisti. Qui parliamo di un luogo dove chi lavora tutto il giorno a ritmi non immaginabili (e che non compaiono certo nelle cartoline) cerca ristoro.

La possibilità di fare il bagno al chiaro di luna senza dover sopportare il caldo soffocante del giorno è stata una delle motivazioni principali che ha spinto Mohammed, un espatriato pakistano di 32 anni, a portare i suoi figli a godersi il mare nelle ore serali. “Le temperature si abbassano un po' la sera”, racconta, spiegando come questa sia una soluzione ideale per chi cerca di sfuggire al caldo torrido che caratterizza Dubai da maggio a ottobre.

Attrazione per i turisti e sollievo per i lavoratori

Le spiagge notturne, oltre ad attrarre i residenti, stanno diventando un punto di riferimento per i turisti. Le autorità di Dubai sperano di utilizzarle come strategia per mantenere l'afflusso di visitatori anche durante i mesi più caldi, quando il turismo rischia di rallentare a causa delle alte temperature. Laya Manko, una commessa filippina di 36 anni impiegata al Mall, conferma l’appeal delle spiagge notturne come un luogo di ritrovo e relax per i lavoratori. “Lavoriamo duramente a Dubai, quindi abbiamo bisogno di rilassarci”, dice, evidenziando come questi spazi offrano un’occasione di ristoro per le centinaia di migliaia di lavoratori migranti che rappresentano una forza economica vitale per l’emirato.

Sviluppo turistico sostenibile o rischio climatico?

Nonostante il successo delle spiagge notturne, l'espansione turistica di Dubai è legata a doppio filo con le sfide del cambiamento climatico. Negli ultimi anni, il clima estremo ha rappresentato una seria minaccia per la città. Eventi climatici come le piogge torrenziali di aprile scorso, che hanno paralizzato la città, sono segnali di un futuro incerto. Manuela Gutberlet, ricercatrice presso l’Accademia del Turismo dell’Università di Breda, sottolinea come la città debba adattarsi rapidamente a questi nuovi rischi climatici, con temperature previste in aumento oltre i 50 gradi. Le infrastrutture all’avanguardia e le attrazioni pensate per sopperire al calore estremo possono rappresentare soluzioni temporanee, ma una strategia a lungo termine deve tenere conto delle crescenti minacce climatiche. 

Le inondazioni e i disastri dei mesi scorsi, provocati si dice dalla "semina delle nuvole" per far piovere praticata e sperimentata dagli Emirati, dovrebbero essere un chiaro monito. Ma l'economia di questo emirato, ben più povero di petrolio rispetto al "cugino" Abu Dhabi (non è una battuta: i due emiri che si dividono il governo dei sette Emirati sono parenti), si sostiene con il turismo, che vale qualcosa come 28,5 miliardi di dollari in un anno, il commercio free tax e la bolla immobiliare.

Un futuro tra innovazione e sfide globali

Dubai rimane comunque una destinazione straordinaria, capace di reinventarsi e attrarre milioni di turisti ogni anno. La città, che accoglie più di 17 milioni di visitatori l'anno, continua a consolidarsi come una meta per tutte le stagioni, sfruttando la tecnologia e la creatività per offrire esperienze uniche. Tuttavia, la sua crescita economica e turistica dovrà fare i conti con i limiti imposti dalla natura. L’innovazione urbana, inclusi progetti come le spiagge notturne, rappresenta una risposta efficace, ma la domanda rimane: fino a quando Dubai riuscirà a mantenere il suo status di città del futuro in un mondo che cambia così rapidamente?

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