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Il caso
08 Ottobre 2024 - 16:05
Allarme tingidi: platani di Torino sotto osservazione per l’aumento degli insetti
Non è ancora una vera e propria infestazione quella che nell’ultimo anno ha colpito parte dei circa 20mila platani presenti sul suolo torinese, ma poco ci manca. Complici le forti piogge e il clima umido degli ultimi sei mesi, infatti, a Torino si è verificato un preoccupante incremento del numero di tingidi dei platani, piccoli insetti lunghi 3-4 millimetri che ormai da qualche decennio occupano gli alberi della città, provocando l’ingiallimento delle foglie e l’indebolimento delle piante infestate.
Difficile non farci caso, specie per chi vive vicino a parchi pubblici o altre zone prossime ad ampi spazi verdi: il cambio prematuro di colore delle foglie in alberi altrimenti sani, fino all’imbrattamento di viali, automobili e pavimentazioni, sono segnali indistinguibili, che non sono sfuggiti nemmeno alla divisione Verde e parchi e all’amministrazione comunale, a cui - tra l’altro - durante l’estate sono anche pervenute delle sporadiche segnalazioni di contatto tra tingidi e passanti, mai gravi, visto che nessuno ha mai lamentato più di un po’ di prurito e rossore su mani e braccia, ma comunque meritevoli d’attenzione.
I platani di corso Francia
«Non si tratta di insetti dannosi o pericolosi per i platani, almeno non tanto da comprometterne la vitalità, né tantomeno per l’uomo, non essendoci casi di malattie associate a contatto o punture - ha voluto chiarire l’assessore al Verde Francesco Tresso durante l’ultimo Consiglio comunale, a seguito di un’interpellanza sul tema presentata dal vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao - un incremento del numero di tingidi, comunque, c’è stato, presumibilmente a causa delle condizioni atmosferiche, e purtroppo in una città che conta decine di migliaia di platani non è stata una situazione facile da controllare. Pur non trattandosi di uno scenario grave, abbiamo deciso di costruire una campagna di monitoraggio per la prossima stagione, cercando eventuali soluzioni nel caso in cui il problema dovesse ripresentarsi con le stesse modalità».
Gli alberi di corso Vittorio Emanuele II
Un’anomalia, dunque, attribuibile a condizioni meteorologiche sfavorevoli che sembrano aver agevolato la riproduzione degli insetti, ma nulla che debba preoccupare sul lungo termine, né per la salute dei cittadini, né per quella dei platani, sebbene qualche fastidio al momento permanga. «Le segnalazioni ci sono state, e pur sapendo quanto sia complesso intervenire nel breve termine, riteniamo necessaria una maggiore attenzione sul tema per lo meno nel corso dell’anno nuovo - commenta Firrao - ben vengano studi e campagne di monitoraggio per evitare di essere colti impreparati, così da trovare sistemi di prevenzione e controllo applicabili in futuro».
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