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Indiscrezioni di Palazzo
01 Novembre 2024 - 13:50
No al Parlamento, sì al presidente del Consiglio. John Elkann, forse preso atto che la sua rinuncia all'audizione davanti alla commissione alla Camera sta rivelandosi un autogol diplomatico - e i rapporti governativi per la Fiat sono sempre stati fondamentali -, sta valutando di correre ai ripari con un incontro al vertice. Le diplomazie sono già al lavoro, ma a quanto pare il presidente di Stellantis, questa volta, potrebbe non trovare le porte aperte.
Giorgia Meloni, a Porta a Porta, aveva tacciato John Elkann di mancanza di rispetto istituzionale - "Temo che non conosca il funzionamento dello Stato italiano" -, cui indirettamente era arrivata una risposta tramite la telefonata di Elkann al presidente della Camera, Luciano Fontana, garantendo rispetto, disponibilità al dialogo, ma sottolineando - per Elkann qualcosa di cui essere orgogliosi, parole sue - che investimenti, stipendi pagati, contributi previdenziali superano numericamente quanto la ex Fiat ha ricevuto dallo Stato nei decenni.
Adesso, come riferisce Lo Spiffero, un uomo di fiducia di Elkann, Antonio Vella, responsabile rapporti istituzionali del gruppo Gedi, sarebbe l'incaricato di preparare il terreno per un incontro al vertice, probabilmente riservato e lontano dai riflettori e dagli obiettivi, che non siano quelli dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio.
Sarebbe una mossa importante - sia detto senza ironia - per un industriale che, oltre a essere a capo di quello che era l'impero Fiat - ora allargato e certo nessuno lo mette in dubbio -, è anche Cavaliere del Lavoro, con investitura ricevuta dal presidente Sergio Mattarella nel 2021, praticamente alla nascita di Stellantis. Non sarà come essere senatore a vita come il nonno Gianni Agnelli, ma è pur sempre un essere "parte" delle istituzioni della Repubblica.
L'inconveniente - riferisce sempre Lo Spiffero - è che forse proprio il presidente Giorgia Meloni non sembra disponibile - a breve -, avendo ricevuto consigli in tal senso dalle persone fidate accanto. Ma la situazione ora sta cambiando e in seno al governo crescono i malumori per l'operato del ministro dell'Industria, Adolfo Urso, che taluni vedono troppo "molle" nei confronti di Stellantis, senza aver concluso di fatto accordi con ipotetici secondi produttori. Meloni può prendere di petto la situazione e accettare il confronto personale? In passato, la Fiat era spesso di casa a Roma, per presentare nuovi modelli, spesso proprio al presidente della Repubblica. Però, questa volta, cosa potrebbe portare Elkann: una Citroen? Forse meglio la Grande Panda, che sarà presto sul mercato. E pazienza se è prodotta in Serbia: quello stabilimento, in fondo, fu "battezzato" suo malgrado da Giorgia Meloni stessa.
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