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La falsa guaritrice

La Santona di Torino: condannata a 9 anni per la morte di una paziente

Carla Stagno, conosciuta come "Marie", prometteva cure miracolose per il cancro

"La Santona" di Torino: condannata a 9 anni per la morte di una paziente

La condanna per truffa e per la morte di Marylin

Carla Stagno, conosciuta come "Marie", è stata condannata a nove anni di reclusione. La donna, che si presentava come un'entità superiore "creata in laboratorio nel corso di un esperimento di intelligenza artificiale", prometteva di curare qualsiasi malattia, incluso il cancro, con i suoi presunti poteri miracolosi. Ma dietro queste promesse si celava una tragica realtà. E una "paziente" ci ha rimesso la vita.


La sentenza è arrivata oggi, 15 novembre, in tribunale a Torino. La vicenda parte dalla tragedia di Marylin, una donna di 46 anni, che è stata una delle vittime più emblematiche. Nel 2019, dopo aver scoperto di avere un tumore, si era inizialmente affidata alle cure tradizionali presso l'Istituto di Candiolo. Tuttavia, attratta dalle promesse di guarigione di Marie, decise di abbandonare la chemioterapia. Questo cambio di rotta si rivelò fatale: Marylin morì nel 2020, lasciando dietro di sé una famiglia distrutta. Il caso di Marylin non è isolato.

Durante il processo, sono emerse testimonianze di decine di ex adepti, soggiogati dalle false promesse di Stagno. La donna, con un carisma inquietante, era riuscita a convincere non solo Marylin, ma anche altri membri della sua famiglia, a credere in una guarigione che non sarebbe mai arrivata.



Carla Stagno non agiva da sola. Altre quattro persone, tra cui la sorella e il figlio della falsa guaritrice, sono state condannate a pene variabili tra due anni e due mesi e un anno di carcere. Il pubblico ministero Barbara Badellino ha contestato a Stagno una serie di reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla truffa all'esercizio abusivo della professione, fino alla morte come conseguenza di altro reato. Ma dall'accusa di truffa la santona è stata assolta.

Il tribunale ha riconosciuto alla famiglia di Marylin una provvisionale di 150 mila euro, un risarcimento che, sebbene non possa colmare il vuoto lasciato dalla perdita, rappresenta un riconoscimento del dolore e della sofferenza inflitti.

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