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LA STORIA
30 Novembre 2024 - 17:53
SERGIO MATTARELLA
Dopo anni di violenza e un destino tragico, Agostina Barbieri, la donna che nel luglio 2021 strangolò il marito violento, ha ottenuto la grazia parziale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A 63 anni, Barbieri lascia il carcere e fa ritorno a casa, nel piccolo comune di Borghetto Barbera, dove risiederà sotto il controllo dei servizi sociali, con l’obbligo di scontare i restanti tre anni di pena attraverso attività di volontariato.
L’11 luglio 2021, dopo l’esaltante vittoria dell’Italia agli Europei di calcio, la vita di Agostina ha preso una piega drammatica: dopo aver sedato il marito, Luciano Giacobone, con delle sostanze, la donna gli strinse il collo con un laccio da scarpe. Quella sera, invece di fuggire, Barbieri avvisò i Carabinieri, attendendo con calma il loro arrivo. La sua azione fu la fine di un incubo che si trascinava da anni, fatto di violenze fisiche e psicologiche, con la donna che, esasperata, decise di porre fine a quella spirale insostenibile.
Il percorso giudiziario che ha seguito la tragedia di famiglia è stato lungo e complesso. In primo grado, la Corte d’Assise aveva condannato Barbieri a 4 anni e 10 mesi. Successivamente, la Corte d’Appello aveva rimandato gli atti alla Corte Costituzionale, che ha riconosciuto delle attenuanti significative, tra cui la provocazione e la difesa del figlio, Andrea, che anch'esso aveva subito violenze dal padre. Il compromesso finale è stato una pena di 6 anni e 2 mesi, ma per l’accesso all’affidamento ai servizi sociali, la condanna doveva essere inferiore ai 4 anni. Così, il suo avvocato, Lorenzo Repetti, si è appellato direttamente al Presidente della Repubblica, il quale ha accolto la richiesta, concedendo una grazia parziale e riducendo la pena a un anno e tre mesi.
“Con una giusta decisione finale, si pone la parola fine a una brutta storia familiare che ha creato dolore e sofferenza a Tina e, sicuramente, anche al figlio Andrea”, ha commentato il difensore Repetti, aggiungendo che il percorso di Agostina, iniziato con la sofferenza e la violenza, non può che essere visto con una nuova luce. La storia di Barbieri, che ha commosso l’intera comunità di Borghetto, è stata seguita da una raccolta di firme da parte dei compaesani, che si sono mobilitati per esprimere la loro solidarietà a lei e al figlio, segno di un sostegno che ha radici profonde nella solidarietà di una piccola comunità.
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