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corso regina margherita
03 Dicembre 2024 - 17:01
Bombole a gas improvvisate e allacci “d’emergenza” ai contatori Enel sono all’ordine del giorno nell’edificio di corso Regina 162, più noto come il “palazzo dello spaccio”. Ora però gli inquilini temono per la propria sicurezza. Lo stop a gas ed elettricità per contrastare gli inquilini “irregolari” varato poche settimane fa sembra essere stato, infatti, un ennesimo buco nell’acqua. Lo dice chi quell'edificio lo conosce bene: «Abbiamo paura. Usano le bombole a gas ed allacci abusivi ai contatori Enel, che sono molto pericolosi. Portiamo quest’ennesimo grido d’aiuto perché da soli non ce la possiamo fare».
La misura, che era stata decretata a metà novembre, dopo le richieste di interventi efficaci in Consiglio comunale portate avanti dalla capogruppo FI Federica Scanderebech e le continue segnalazioni dei cittadini, pare così non toccare gli incrollabili abusivi.
È questa solo l’ultima denuncia - una delle tante - portata all’attenzione delle istituzioni da un residente che preferisce rimanere anonimo, per scongiurare ritorsioni. Un condomino di quello che oggi è tristemente noto come “il palazzo dello spaccio”. L’edificio che da almeno dieci anni a questa parte versa nel degrado più assoluto e sottoposto a diversi sgomberi, blitz - l’ultimo il 12 ottobre 2023 che aveva portato a 22 denunce per occupazione abusiva e furto di energia elettrica - e innumerevoli illeciti tra aggressioni e abusivismo di ogni tipo. Infine, anche puerili ripicche: «Come la colla nella serratura della porta di casa per impedirci di entrare», raccontano i condomini.
L’ultimo avvenimento che l’aveva portato nel mirino delle cronache è l’incendio dei primi di novembre nei corridoi di alcune cantine del palazzo. «L’indomani i vigili hanno messo una catena con lucchetto al loro esterno decretandone l’inagibilità, ma questo era stato forzato quello stesso pomeriggio. Il cancello del cortile - anch’esso sigillato - era stato, invece, smontato in toto», raccontano i condomini.
Il corridoio delle cantine dell'edificio in cui si è verificato l'incendio
Una condizione insostenibile, oltre che una lotta impari. Basti pensare che oggi dei 130 condomini totali circa, solo 12 pagano regolarmente le utenze. Il risultato è un ulteriore problema per i condomini: un debito da quasi 500mila euro (circa 470mila, secondo quanto riferiscono gli inquilini, ndr) accumulato nell’ultimo ventennio. Complice un vecchio amministratore «che questo stabile lo usava come bancomat, e che in vent’anni le utenze non le ha mai pagate, incassando solo», continua l’inquilino anonimo. «Alcuni appartamenti, così, avrebbero raggiunto un debito in alcuni casi superiore al valore dello stesso alloggio», spiega.
Le precarie condizioni del "palazzo dello spaccio"
Il conseguente timore è quindi quello che uno di questi abusivi possa ricattare gli indebitati annullando il dovuto, ma in cambio della promessa di un voto come amministratore, sovvertendo così l’ordine già molto precario dello stabile.
«Le forze dell’ordine sono intervenute ogni tanto, però fino a che non verrà definito un intervento strutturato non potremo fare nulla. Chiediamo un piano di risanamento e l’intervento del Comune. Porcedda (l'assessore alla Sicurezza di Palazzo di Città, ndr) non è mai neanche venuto qui!», si sfogano i condomini esausti.
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