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LA SENTENZA

Omicidio Cecchettin: ergastolo per Filippo Turetta

Il caso ha suscitato dure polemiche durante il processo, specialmente per le dichiarazioni dell’avvocato difensore di Turetta

Omicidio Cecchettin: ergastolo per Filippo Turetta

Filippo Turetta è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin, avvenuto l'11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia. La sentenza, letta nel pomeriggio dalla Corte d'assise di Venezia, ha messo fine a un processo che ha scosso la comunità locale e che ha visto la presenza, in aula, di Turetta e del padre della vittima, Gino Cecchettin.

Il presidente del Collegio, Stefano Manduzio, ha emesso la sentenza, confermando la responsabilità dell'imputato per il delitto, che il pubblico ministero Andrea Petroni ha definito come "premeditato con crudeltà". Un assassinio premeditato, supportato da prove che non lasciavano spazio a dubbi: una lista dettagliata di oggetti da usare per compiere l’omicidio, stilata da Turetta pochi giorni prima del crimine, tra cui coltelli, scotch, un badile, sacchi dell’immondizia, una corda per legare la vittima e un calzino umido per impedire le urla di Giulia. Un piano che, come sottolineato dal pm, poteva essere interrotto in qualsiasi momento, ma che invece è stato eseguito in modo spietato e lucido.

Il caso ha suscitato dure polemiche durante il processo, specialmente per le dichiarazioni dell’avvocato difensore di Turetta, Giovanni Caruso. Nella precedente udienza del 26 novembre, il legale aveva tentato di smontare le tesi del pubblico ministero, contestando l’applicazione delle aggravanti che avrebbero potuto portare alla condanna all'ergastolo. Tuttavia, la corte ha accolto la ricostruzione del pm, che ha sostenuto che Turetta agì con una crudeltà fuori misura, pianificando l’omicidio nei minimi dettagli.

Un momento particolarmente teso si è verificato in aula, dove, nonostante le polemiche, si è verificato un breve chiarimento tra Gino Cecchettin e l’avvocato Caruso. Secondo il padre della vittima, la difesa di Turetta aveva “umiliato la memoria di Giulia”, ma nonostante le tensioni, i due si sono scambiati una stretta di mano. L’avvocato Caruso ha commentato con una breve battuta: “Mi ha fatto molto piacere potermi chiarire”. Nessuna dichiarazione più approfondita è stata rilasciata da parte di Cecchettin o del difensore.

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