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I guai dell'ex Fiat
05 Dicembre 2024 - 05:30
Sei mesi oppure un anno di cassa integrazione. Sono questi, al momento, i due scenari per Mirafiori nel 2025. La firma dovrebbe arrivare in questi giorni, anche se non si tratta di una semplice mediazione fra azienda e sindacati. Anche perché a dicembre non scade soltanto il contratto di solidarietà per i lavoratori della Fiat 500e, ma anche quello di tutto il gruppo Stellantis in Italia. E si tratta di oltre 40mila lavoratori. Mentre, il 12 dicembre, ossia cinque giorni prima del nuovo incontro al Tavolo dell’Automotive a Roma, i sindacati incontreranno Jean Philippe Imparato, capo di Stellantis Europa, che di recente ha spostato la sede a Torino.
Stellantis non aderisce al contratto nazionale dei metalmeccanici, ma usa per i suoi dipendenti un contratto specifico, che di norma è più ricco, o almeno così sarebbe dovuto accadere quando l’allora Fiat/Fca lo propose. Adesso quel contratto è scaduto e i sindacati lo mettono nell’elenco delle priorità. Con un robusto adeguamento: l’8,8% chiede la Uilm.
«Con la nostra richiesta per il biennio 2025-2026 di aumenti dell’8,8%, abbiamo l’obiettivo di una piena salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni, in continuità con quanto fatto già due anni fa con CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis nell’ultimo rinnovo del Contratto collettivo specifico di lavoro - spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale settore auto Uilm -. Speriamo che le aziende sottoscrittrici, tutte figlie di quelle che fu la gloriosa Fiat e oggi tutte in qualche modo controllate da Exor, siano disponibili ad un rinnovo tempestivo».
A marzo del 2023 era stato sottoscritto con CNH Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis un rinnovo di durata quadriennale per la parte normativa e di durata biennale per la parte economica, con aumenti dell’11,29%, per quanto concerne la paga base pari a 210 euro medi, inaugurando una stagione di incrementi salariali a doppia cifra adeguati ai nuovi livelli inflattivi. «Ora l’inflazione fortunatamente si sta riducendo, ma abbiamo ancora un pezzo di perdita di potere di acquisto da recuperare. In continuità con il nostro sistema di relazioni industriali avanziamo dunque una richiesta di incremento dell’8,8% della paga base, pari a circa 185 euro mensili medi, della indennità di funzioni direttive e di tutti gli istituti connessi, compreso il premio di risultato annuo». Nello specifico, si chiede un premio una tantum di 680 euro - quando in questi giorni Stellantis ha pagato una sorta di bonus di produzione a dirigenti e capireparto, a livello globale - e un sistema di incentivi. Il tutto in uno scenario dominato dalla cassa integrazione (come in questo momento, fino all’8 gennaio).
«Siamo consapevoli - conclude Ficco - che questo rinnovo contrattuale capita in una fase difficile dal punto di vista industriale, ma pensiamo che nondimeno esso possa rappresentare il giusto riconoscimento per i lavoratori e la prova tangibile della volontà aziendale di puntare sull’Italia».
Senza dimenticare quanto si diceva prima: il rinnovo del contratto di solidarietà a Mirafiori. Per sei mesi oppure fino all’arrivo della Fiat 500 Ibrida, prevista per novembre. Ma quello, nominalmente, era un progetto di Tavares. Ora cosa accadrà?
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