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Luciana Littizzetto: "Gianni Agnelli amava Torino. Voi di Stellantis l'avete dimenticata" VIDEO

La letterina di Natale a Carlos Tavares (perché John Elkann intenda) a Che Tempo che Fa

Luciana Littizzetto e l'attacco a Tavares: la Fiat, Torino e l'Italia dimenticati da Stellantis

Nella recente puntata di "Che tempo che fa", andata in onda l'8 dicembre, Luciana Littizzetto ha rivolto una lettera aperta a Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Stellantis, esprimendo il suo disappunto per la gestione dell'azienda automobilistica e il suo impatto su Torino e l'Italia. Con il suo caratteristico sarcasmo, la comica torinese ha messo in luce le criticità che, a suo avviso, hanno segnato gli ultimi anni di gestione.



UN NATALE DI STENTI PER TAVARES?
"Per te si prospetta un Natale di stenti", ha ironizzato Littizzetto, riferendosi alla buonauscita di 36 milioni e mezzo di euro che Tavares riceverà, una cifra che ha paragonato al PIL del Belize. La comica ha sottolineato come, ai tempi di Valletta, un dirigente Fiat guadagnasse 25 volte lo stipendio di un operaio, mentre oggi le disparità sono ben più marcate. "Mi spieghi cosa facevi per guadagnare così tanti soldi?", ha chiesto retoricamente, elencando una serie di compiti improbabili che Tavares avrebbe dovuto svolgere per giustificare tale compenso.

TORINO E LA FIAT: UN LEGAME SPEZZATO
Littizzetto ha poi ricordato il legame storico tra Torino e la Fiat, un tempo simbolo di crescita e prosperità per la città. "La Fiat era una città nella città", ha detto, evocando un'epoca in cui l'azienda dava lavoro a 60.000 persone e attirava migliaia di lavoratori dal sud Italia. Oggi, secondo Littizzetto, Stellantis ha dimenticato Torino, riducendo drasticamente i posti di lavoro e trasferendo la produzione all'estero. "Ora grazie a questi anni di gestione scellerata a Torino ci sono 250 operai pronti per essere licenziati", ha denunciato, evidenziando la crisi occupazionale che affligge la città.



GLI AZIONISTI E GLI OPERAI: DUE MONDI SEPARATI
Un altro punto critico sollevato da Littizzetto riguarda la distribuzione dei dividendi agli azionisti, che hanno ricevuto 23 miliardi di euro, mentre le fabbriche italiane non hanno visto alcun beneficio. "Gli azionisti diventano ricchi e gli operai mantengono il posto di lavoro, se l'azienda va male gli azionisti diventano sempre più ricchi e gli operai sempre più poveri", ha osservato, mettendo in luce le disuguaglianze che caratterizzano il mondo del lavoro contemporaneo.



LA FIAT E L'ANIMA DI TORINO
La lettera di Littizzetto si è conclusa con un ricordo nostalgico di Gianni Agnelli, che, nonostante le difficoltà, non abbandonò mai Torino. "Gianni Agnelli ha molto amato la sua azienda e quando ci fu il terrorismo non lasciò mai Torino", ha ricordato, sottolineando come l'azienda fosse allora un pilastro della città e del paese. "È da anni che voi amici di Stellantis la nostra città e tutta l'Italia l'avete proprio dimenticata", ha concluso, esprimendo il desiderio che l'azienda torni a considerare il suo ruolo nella comunità. 

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