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la battaglia per 5 uffici postali

A Torino uffici postali chiusi già da oggi, il Tar Piemonte cambia idea all'ultimo momento

Accolta l'istanza di revoca presentata da Poste Italiane. Il sindaco Lo Russo: «Amareggiati ma la battaglia continua»

A Torino uffici postali chiusi già da oggi, il Tar Piemonte cambia idea all'ultimo momento

A Torino uffici postali chiusi già da oggi, il Tar Piemonte cambia idea all'ultimo momento

Un colpo di scena che sicuramente non farà piacere ai torinesi: già oggi i 5 uffici postali di Torino "condannati" alla chiusura da Poste Italiane non apriranno.

Infatti, a seguito di un’istanza di revoca da parte di Poste Italiane, il Tar Piemonte ha annullato il decreto con cui, solo pochi giorni fa, aveva disposto per ragioni di urgenza di congelare le chiusure di questi sportelli fino all’8 gennaio. Una decisione che era stata presa dopo che il Comune di Torino si era rivolto al tribunale amministrativo per contestare la chiusura dei cinque uffici postali.

Gli uffici postali chiuderanno dunque a partire da oggi come inizialmente previsto in attesa di un nuovo pronunciamento del Tribunale Amministrativo l’8 gennaio. Gli uffici postali al centro della battaglia sono quelli di via Nizza 88, via Guicciardini 28, via Verres 1/A, corso Casale 196 e via alla Parrocchia 3/A. A questi, in Piemonte, se ne aggiungono altri due a Novara.

«Siamo amareggiati per questa decisione. Proseguiremo comunque sulla strada intrapresa - dichiara il sindaco Stefano Lo Russo - e confidiamo che l’8 gennaio, entrando nel merito della questione, il Tribunale Amministrativo riconosca la necessità di tutelare quello che è un servizio essenziale per i cittadini. Quello postale è un servizio primario per la comunità e gli uffici presenti nei quartieri svolgono anche una funzione di presidio sul territorio. Per questo abbiamo fatto ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura, nell’interesse dei diritti delle torinesi e dei torinesi, che non possono e non devono veder scomparire un servizio importante a causa di logiche guidate primariamente da criteri economici».

La decisione del Tar ha scatenato la reazione del capogruppo M5s in Consiglio comunale, Andrea Russi. «E cosa fa il nostro sindaco Lo Russo? Continua a gridare allo scandalo - dice il consigliere -, punta il dito e cerca un colpevole, ovviamente altri, col risultato che gli sportelli chiudono lo stesso». «Vorrei far notare - attacca - che nel 2019, con Chiara Appendino sindaca e il M5s al governo della città, lo scenario era simile, con Poste che annunciò la chiusura di 4 sportelli, tra i quali alcuni di quelli che chiudono oggi, ma il finale diverso. Ci furono delle trattative serie che portarono a risultati concreti e gli sportelli furono salvati. Forse Lo Russo pensa che lamentarsi pubblicamente sia sufficiente per governare una città? No, caro sindaco, i torinesi non hanno bisogno di un commentatore ma di qualcuno che parla meno e fa di più».

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