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Ritratti di Famiglia

Eredità Agnelli, John Elkann: ecco la verità su mia madre (e non solo lei)

Il presidente di Stellantis si racconta alla stampa francese, fra le botte di Margherita, la Ferrari e Putin nella piscina dell'Avvocato

La guerra degli Agnelli, parla John Elkann: ecco la verità su mia madre (e non solo lei)

Schiaffi, "violenze psicologiche" e fanatismo religioso. E Putin nella piscina dell'Avvocato Agnelli. John Elkann spalanca gli armadi (pieni di scheletri) di famiglia come mai era accaduto. E una frase lapidaria: "Mia madre è una donna naturalmente violenta". Confessioni che Elkann concede, as usual, alla stampa francese (pur disponendo lui stesso di un discreto numero di giornali, volendo...).

Le confessioni di Elkann arrivano in un lungo reportage "Nel mondo segreto di John Elkann" del settimanale francese Le Point, a firma di Beatrice Parrino, che lo incontra in una libreria di Parigi, con turisti italiani che lo riconoscono, chiedono selfie o autografi. Il libraio, stupito, chiede se sia un calciatore o che altro. "Lavoro per la Ferrari" risponde John... Tredici pagine che affrontano la carriera di Elkann, da ventenne nel consiglio di amministrazione della Fiat ai ruoli decisionali, con la morte dell'Avvocato. A quell'unica sigaretta della sua vita, fumata all'età di 28 anni, quando era il momento delle scelte decisive. Poi, da Fiat a Stellantis. L'addio a Marchionne e ora il dopo Tavares. Un ritratto dell'Elkann imprenditore attraverso le relazioni d'affari e di grandi personaggi, da Jeff Bezos a Mark Zucherberg, ospitato in una cioccolateria - finanziata da Elkann - di Torino.

Ma il cuore di tutto, soprattutto per il pubblico italiano, è la questione dell'Eredità Agnelli, la guerra ormai ventennale con sua madre Margherita. "Mia madre ha preso tutto: denaro, case, quadri... Ciò che noi abbiamo (lui e i suoi fratelli, ndr) è dovuto al nostro lavoro" dice Elkann alla giornalista.

"Ho moltiplicato i tentativi di conciliazione nella speranza di ritrovare la pace, l'ultimo dopo il decesso di mia nonna. Ho fatto visita a mia madre" dice John Elkann nel lungo reportage. Ed entra nel dettaglio di quelle accuse che aveva già mosso, tempo fa, sulle violenze fisiche e psicologiche perpetrate da sua madre nei suoi confronti e dei suoi fratelli. "Lapo è quello che ha subito di più". E parla di "fanatismo religioso, bigottismo. Voleva farci aderire all'universo ortodosso di suo marito - dice - e imporcelo, in un certo senso, perché lui ci accettasse. Invano". Per Serge De Pahlen, secondo marito di Margherita, "noi semplicemente non esistiamo". 

Ma non parla solo John. Ci sono amici, altri imprenditori, e se Lapo ha preferito non rilasciare dichiarazioni, parla Ginevra: "Mia madre era una donna dai nervi fragili". E sul rapporto della madre con il fratello John, ancora Ginevra aggiunge: "Nel momento in cui lui aveva più bisogno di lei, quando si è ritrovato solo con Fiat, lei gli ha voltato le spalle". Il fatto, secondo John, è che Margherita "non sopporta di non avere ragione, passa dalla violenza verbale a quella fisica". E ci sono quei rapporti difficili, con de Pahlen, ex vicepresidente di Fiat International, che ha portato Putin in Italia: a Villar Perosa, in una giornata con Gianni Agnelli, Marella, Margherita e Serge, ecco quell'uomo misterioso, ex Kgb, prendere il sole in piscina. "Non sapevamo ancora chi era Putin" dice un Agnelli, coperto da anonimato.

Fuori dai temi dell'eredità, nel lungo ritratto emerge un John Elkann che si muove più libero in Francia che in Italia, nonostante a Torino abbia casa, i suoi figli qui frequentino il Liceo Francese e la minore, Vita, giochi ancora nella Juve. E proprio sui figli emergono particolari inediti, come il "percorso formativo" che dovranno fare (al di là di leggere almeno tre articoli al giorno del quotidiano di famiglia, prima di passare ad altri), attraverso stage in un ristorante, uno zoo o altra stuttura a contatto con la natura, un camping e lo studio di un architetto. Niente fabbrica, a differenza di quanto fatto da lui stesso e dal fratello Lapo. Non la sola esperienza che gli vuole evitare, forse.

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