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Automotive
30 Dicembre 2024 - 18:40
Ora è ufficiale: Comau non è più italiana. Stellantis ha infatti comunicato che la One Equity Partners (“OEP”), una società americana di private equity del mercato medio, ha completato l’investimento di maggioranza in Comau SpA, l'azienda di robotica del Gruppo.
“Voglio esprimere la mia gratitudine ai dipendenti di Comau per aver fornito prodotti e servizi innovativi a tutti i suoi clienti”, ha dichiarato il presidente di Stellantis John Elkann. “Sono fiducioso che Comau, attraverso la sua nuova proprietà, possegga la giusta leadership, la strategia e la disciplina operativa necessaria per creare valore sostenibile e a lungo termine per tutti i suoi stakeholder, in Italia e nel mondo”.
“Comau ha saputo rinnovare costantemente le proprie strategie di innovazione e di business, sviluppando nuove soluzioni tecnologiche con cui rispondere alle dinamiche di mercato in continua evoluzione grazie ai suoi oltre cinquant’anni di esperienza nei mercati internazionali”, ha commentato Pietro Gorlier, CEO di Comau. “Il completamento di questa operazione rappresenta un altro passo fondamentale nel percorso di crescita di Comau. Il sostegno di One Equity Partners ci permetterà di capitalizzare la crescente domanda globale di automazione avanzata, con Stellantis come azionista di minoranza attivo (con il 49,1%, ndr). Questa operazione tutela le nostre forti radici italiane, ribadendo la posizione di Comau come protagonista globale nel settore dell’automazione industriale, oltre che in un numero crescente di settori diversi”.
“Comau è un’azienda leader nel settore dell’automazione industriale con un notevole potenziale di crescita e una tecnologia robotica di alto livello”, ha dichiarato Ante Kusurin, Partner di One Equity Partners. “OEP dispone delle risorse necessarie per supportare la prossima fase di crescita di Comau come società indipendente, grazie alla sua comprovata esperienza nel settore e il suo consolidato playbook operativo per le transazioni di carve-out”.
Nei mesi scorsi, all'annuncio della vendita - che è stata perfezionata oggi -, erano stati avanzati dubbi sul mantenimento dell'occupazione, in particolare per il sito di Grugliasco. Da parte del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, c'era stata l'intenzione nel caso di ricorrere al "Golden Power", che permette allo Stato il veto sulla vendita di imprese italiane a gruppi stranieri. Ma erano i tempi, ancora, di Tavares: oggi fra governo e Stellantis regna la concordia.
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