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Sicurezza urbana

Torino e le "zone rosse": quanto sono efficaci fino a ora?

Otto allontanamenti in due giorni, ma i residenti chiedono più sorveglianza nelle aree escluse dal piano sicurezza

Torino e le "zone rosse": quanto sono efficaci veramente?

A Torino, il dibattito sulle "zone rosse" si fa sempre più acceso. In un contesto urbano dove la sicurezza è diventata una priorità, le aree a controllo rafforzato sono state ufficialmente istituite lunedì scorso. Tuttavia, la loro efficacia è già oggetto di discussione. Da un lato, c'è chi accoglie con favore i primi provvedimenti delle forze dell'ordine, dall'altro, chi si interroga sull'effettiva capacità degli allontanamenti di 48 ore di fungere da deterrente. E poi ci sono gli scontenti, coloro che si sentono esclusi da questo piano di sicurezza.



In soli due giorni, otto persone sono state allontanate dalle aree designate come "zone rosse" a Torino. I primi quattro verbali sono stati compilati nella Barriera di Milano, tutti a carico di individui con precedenti per spaccio. Altri tre allontanamenti sono avvenuti tra Porta Nuova e i portici di Via Nizza, per reati legati allo spaccio e contro il patrimonio. L'ultimo caso riguarda un giovane con problemi di tossicodipendenza, fermato in Largo Giulio Cesare.

Nonostante questi interventi, i residenti di Piazza Bengasi e Piazza Santa Giulia esprimono preoccupazione. Queste zone, tra le più critiche della città, non sono state incluse nel nuovo piano di sicurezza. Gli abitanti temono che l'assenza di controlli possa portare a un aumento della criminalità e dello spaccio. Il parroco di Santa Giulia, Don Paolo Pietrolungo, ha raccontato al Corriere Torino di essere "costretto" a riaccompagnare a casa le ragazzine che frequentano l'oratorio, a causa della presenza di spacciatori che offrono droga quotidianamente.



Un caso emblematico è quello di una 17enne torinese, già nota alle cronache per una rapina violenta ai Murazzi. Nonostante il "daspo" urbano, la giovane è stata nuovamente sorpresa in un bar vicino alla Chiesa di Santa Giulia, violando il divieto di accesso alle aree del centro. La sua storia solleva interrogativi sull'efficacia delle misure adottate e sulla necessità di strategie più incisive per contrastare la delinquenza giovanile.



Mentre le "zone rosse" attirano l'attenzione mediatica, i controlli delle forze dell'ordine continuano in tutta la città. A Piazza Santa Giulia, nonostante non sia una "zona rossa", si registra almeno un arresto ogni dieci giorni. L'ultimo intervento ha visto l'arresto di un 37enne gambiano, sorpreso a cedere una dose di hashish. Anche in altre aree, come San Salvario e Via Nizza, le operazioni di polizia sono frequenti, con arresti per spaccio e tentativi di rapina.

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