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Stellantis, salvi (per un anno) i 250 operai "delle mascherine"

Siglato l'accordo con i sindacati per il reparto creato ai tempi della pandemia Covid

Stellantis, salvi (per un anno) i 250 operai "delle mascherine"

Che sia cambiato il vento, dalle parti di Stellantis? dopo quelle relative alla produzione dei cambi eDct e le aperture di Mirafiori, arriva un "regalo di San Valentino" per le tute blu della ex Fiat. Sono infatti salvi i lavoratori "delle mascherine". Per loro è stato prolungato il contratto di solidarietà per ancora un anno.

A darne notizia è la Uilm. I lavoratori in questione sono quelli del reparto Preassembly & Logistic di Mirafiori, che tutti però definiscono "ex mascherine", in quanto si tratta di quegli addetti dell'allora Fca che, nel periodo Covid, erano stati destinati alla produzione di mascherine per lo Stato (un accordo portato avanti da John Elkann che fruttò qualcosa come 290 milioni di euro, fino a che saltò tutto in quanto i prodotti erano difettosi). Di quel reparto, sono rimasti 250: si tratta di lavoratori "a ridotta capacità lavorativa", per età o patologie. E c'era (e c'è ancora) il forte rischio di essere licenziati, a causa della scadenza degli ammortizzatori sociali.

Nella giornata di oggi, venerdì 31 gennaio, è stato però siglato un accordo fra Stellantis e i sindacati per un altro anno di ammortizzatori sociali, a partire dal prossimo 14 febbraio. “L’accordo è positivo – dichiara Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino – ma è evidente che si tratta di una soluzione tampone, che ci dà la possibilità in questi 12 mesi di trovare una collocazione definitiva per questi lavoratori. Per noi la priorità è farli rientrare in fabbrica al più presto, non è accettabile la prospettiva di passare da un ammortizzatore sociale all’altro”.

Per Gianni Mannori, delegato Fiom Cgil, "È chiaro che la vera soluzione sia per loro che per gli altri circa 2800 lavoratori ancora in cassa integrazione saranno delle produzioni in grado di saturare tutti gli addetti e la sola 500 ibrida, seppur rappresenti una importante boccata d'ossigeno, non è ancora sufficiente. Per questo continueremo con forza a chiedere nuovi modelli come abbiamo fatto finora".

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