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CNH (Exor): premio fino a 2.480 euro ai dipendenti, poi la cassa?

I conti in rosso del 2024. Il ceo Max Gerritt: "Situazione ancora difficile, abbassiamo la produzione"

CNH (Exor): premio fino a 2.480 euro ai dipendenti, poi la cassa?

Si sono grippati i motori ai trattori e i veicoli industriali di Cnh: le vendite e i ricavi sono infatti in picchiata, ma ai dipendenti verrà comunque riconosciuto un premio di produzione. Il motivo? Aver ridotto i danni e soprattutto gli infortuni sul lavoro (come da accordi). Ma dietro l'angolo delle parole del ceo Max Gerritt, adesso, si profila lo spettro della cassa integrazione? 

Partiamo dalle buone notizie, quelle rese note oggi, mercoledì 5 febbraio 2025: i dipendenti del gruppo Cnh (che fa parte della galassia Exor, come Stellantis) riceveranno, nella busta paga di febbraio, un premio compreso fra 700 e 2.480 euro lordi grazie - spiega una nota - ai "risultati raggiunti in termini di produttività, rispetto dei tempi di consegna e qualità del prodotto e grazie all’effetto incrementale ottenuto con la riduzione, a livello di Gruppo, del numero degli infortuni dovuti ad unsafe acts rispetto all’anno precedente".

Ma la situazione non è delle migliori: nel 2024 l’utile netto di Cnh Industrial è diminuito del 45%, assestandosi a 1,2 miliardi di dollari; i ricavi sono stati di 19,8 miliardi, ossia un calo del 20% che va di pari passo con le vendite scese del 23%. Gli analisti prevedevano invece utili per almeno 19,9 miliardi. Anche l’Ebit adjusted delle attività industriali, attestato a 1,4 miliardi, è calato: -47%. L’utile netto adjusted è stato di 1,3 miliardi: -40 per cento. Solo nel quarto trimestre, l'utile netto è calato del 70%, arrivando a 176 milioni.

Max Gerritt, ceo di CNH, ha parlato di raggiungimento degli "obiettivi che ci eravamo prefissati per concludere il 2024. Come previsto, l'inventario dei concessionari agricoli è diminuito nel quarto trimestre di oltre 700 milioni di dollari grazie al supporto mirato delle vendite al dettaglio e a 34% in meno nelle ore di produzione. I nostri sforzi proattivi e continui per allineare la nostra struttura aziendale con l'attuale ambiente del settore ci hanno permesso di consegnare i nostri prodotti con un'erosione dei margini contenuta. Le condizioni di mercato difficili continueranno almeno fino alla prima metà del 2025 e manterremo i livelli di produzione relativamente bassi, come previsto, per ridurre ulteriormente l'inventario nei canali". 

Dunque, produzione rallentata, per far fronte a ordinativi in calo in particolare sul mercato americano, per quanto riguarda i mezzi agricoli. Ma per i dipendenti cosa significa? Al momento non ci sono segnali o conferme, ma l'analisi - unitamente ad alcuni rumors - porta a ipotizzare un ricorso alla cassa integrazione negli stabilimenti, da Torino a Sampierana, in misura non indifferente. 

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