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Il caso

La storia di Carmelita Raspanti: denuncia alle ingiustizie del sistema scolastico italiano

Carmelita Raspanti, insegnante precaria da nove anni, chiede riforme urgenti

La storia di Carmelita Raspanti: denuncia alle ingiustizie del sistema scolastico italiano

Carmelita Raspanti, 42 anni, ha deciso di raccontare la sua storia a La Repubblica. Originaria della Sicilia, ha deciso di trasferirsi in Piemonte per diventare insegnante. All'inizio, il trasferimento è stato un viaggio solitario, con il marito e la figlia di due anni rimasti indietro. Solo successivamente, la famiglia si è riunita, ricostruendo una vita insieme. Tuttavia, dopo nove anni di insegnamento, Carmelita si trova ancora nella condizione di precaria, una situazione che definisce "mortificante".



Nonostante abbia superato con successo il primo concorso Pnrr per la scuola, Carmelita si trova di fronte a un nuovo ostacolo: il Pnrr 2, un concorso praticamente identico al precedente. "Perché dobbiamo di nuovo sostenere un nuovo concorso?", si chiede, esprimendo il sentimento di molti docenti precari che, come lei, sono stati già valutati idonei. La richiesta è chiara: essere inseriti in una graduatoria unica, riconoscendo il valore delle esperienze e dei sacrifici già compiuti. "Non lo farò perché non è giusto", afferma Carmelita, riferendosi alla sua decisione di non partecipare al nuovo concorso, nonostante il rischio di perdere un'opportunità.

Il sistema scolastico italiano, secondo Carmelita, è "assurdo". Già nel 2020, aveva creduto di aver raggiunto il suo obiettivo, essendo assunta con riserva e superando l'anno di prova con successo. Tuttavia, a giugno dell'anno successivo, nonostante una valutazione eccellente, è stata licenziata a causa di una questione legata ai docenti diplomati. "Ora mi sembra di vivere una situazione simile", riflette, evidenziando come, nonostante le valutazioni positive, si ritrovi ancora precaria dopo nove anni.



Carmelita è una di circa 120 docenti precari e idonei del Pnrr 1 che, guidati dalla Cub, chiedono al ministro dell'Istruzione, Valditara, e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di ascoltare le loro istanze. Reputano "illogico, illegittimo, antieconomico e profondamente ingiusto" dover sostenere un nuovo concorso di contenuto identico al precedente. La loro richiesta è semplice: essere considerati per ciò che sono, professionisti già valutati e idonei.



Nonostante le difficoltà, Carmelita continua a investire nella sua formazione. Sta frequentando il percorso di Tirocinio Formativo Attivo per specializzarsi come insegnante di sostegno, un percorso che trova stimolante e ben strutturato presso l'Università di Torino. "Ora che da alcuni anni vivo in provincia di Cuneo, ad Alba, riesco a lavorare in scuole vicine", spiega, sottolineando come, nonostante le sfide, ci siano anche aspetti positivi nella sua esperienza.

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