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Lavoro & Business

Le operaie (da 5 euro l'ora) dei Kinder Sorpresa chiedono un milione alla Ferrero

Il caso del confezionamento in appalto e la diffida inviata da uno studio legale di Torino

Le operaie (da 5 euro l'ora) dei Kinder Sorpresa chiedono un milione alla Ferrero

Pagate 5 euro l'ora per confezionare i Kinder Sorpresa della Ferrero, adesso le lavoratrici (e i lavoratori) in appalto presentano il conto alla multinazionale del cioccolato: un conto da un milione di euro. E la vertenza sindacale si avvia a diventare un contenzioso legale: ecco i dettagli.

Il caso è quello dei dipendenti della Proteco di Castagnito, a Neive in provincia di Cuneo. Si tratta di personale, in gran parte femminile, transitato nell'azienda - che ha il core business nell'automazione, in particolare dei cancelli - proveniente dalla cooperativa Gtpm e addetto al confezionamento di prodotti dolciari su appalto della Ferrero: in particolare degli ovetti di cioccolato con sorpresa

Nei mesi scorsi, come vi avevamo raccontato, tramite il sindacato Usb era sorta una vertenza sulla retribuzione, che in alcuni casi arrivava a malapena alla cifra di 5 euro l'ora. Un confronto impietoso con i 17 miliardi di fatturato del colosso di Alba di Giovanni Ferrero (l'uomo più ricco d'Italia, con oltre 43 miliardi di euro di patrimonio personale)

Ora, lo studio legale Bausardo & Partners, di Torino, ha presentato una diffida ufficiale alle società coinvolte: in primis la Gtpm, poi la Proteco e naturalmente la Ferrero Italia che, a norma di legge, viene considerata responsabile in solido in quanto primo committente.

"Allo stato attuale - ha spiegato alla Gazzetta d'Alba Enzo Miccoli, del sindacato Usb - sulla base di un conteggio provvisorio, possiamo parlare di un milione di euro per sanare le posizioni retributive non riconosciute". Il sindacalista chiede anche di conoscere i dettagli del contratto d'appalto (da parte di Ferrero) e un mansionario con posizioni retributive chiare. "Ci sono momenti in cui le giornate di lavoro sono pari a zero" prosegue Miccoli.

Le lavoratrici in questione, soprattutto, sono quelle in regime di part time, ma solo per 8 mesi l'anno, di solito nei momenti di maggiore produzione della Ferrero. Chi ha un monte di 24 ore settimanali arriva a 700 euro al mese, chi ne ha 40 arriva a 1.200. Ma a suo tempo, sempre da Usb, era stato spiegato che "Le lavoratrici, assunte a tempo indeterminato, hanno per molti anni lavorato solo nei periodi utili alla produzione Ferrero. Nei restanti mesi, anche quattro all’anno, venivano sospese dall’impiego e dalla retribuzione. Con tale modalità, dividendo il salario percepito per le ore prestate, emerge una paga di appena 4 euro lordi l’ora. Oggi, dopo che la Proteco ha imposto un contratto di lavoro part time, si è arrivati a circa 5 euro netti, ma solo per otto mesi su dodici".

Nelle prossime settimane, l'Usb ha in programma nuove manifestazioni di fronte ai cancelli della Ferrero ad Alba e attende risposte dalle aziende, prima di portare il caso all'Ispettorato del lavoro e, infine, direttamente in tribunale.

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