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IL RETROSCENA
13 Febbraio 2025 - 07:20
Al Neruda una convention di tatuatori. Comune e Asl lo sanno? Allarme igiene
Un tempo era l’Istituto tecnico industriale Luigi Casale. Dal 2015, dopo anni di abbandono, è uno spazio occupato dedicato a Pablo Neruda, nonché il “gemello” di Askatasuna. Perché questo è il luogo dove si sarebbero consumati i fatti al centro delle inchieste giudiziarie (e delle polemiche politiche) a causa dello stretto legame attribuitogli appunto con il centro sociale Askatasuna.
Le utenze? «Non sono intestate a noi: non potremmo intestarcele nemmeno volendo, semplicemente quando siamo entrati la luce c’era e così sono rimaste le cose». In pratica, da dieci anni la Città Metropolitana, proprietaria dell’immobile, paga le bollette. Ma adesso una nuova iniziativa desta qualche allarme (a dir poco): da giorni sui social vi sono locandine di una “Aurora tattoo fest”, ovvero una giornata dove, per autofinanziarsi, viene offerta la possibilità tatuarsi e farsi piercing, con 18 tatuatori, banchetti, aree cibo e relax, bar “a prezzi popolari”. C’è scritto che “chi prima arriva, prima si tatua”.
Un po’ come alle tatto convention. Con la differenza che queste ultime devono chiedere autorizzazioni per la sicurezza e le questioni sanitarie. Così come ogni tatuatore, in studio, è tenuto al rispetto di alcune norme. Qui, invece, viene difficile immaginare la creazione di spazi attrezzati come veri box per garantire il rispetto delle norme igieniche. Senza contare che anche il “bar” sembra abusivo - l’ingresso, invece, è libero, tranne per «Madama», ossia la polizia -, come molti eventi, compresi i concerti, dei centri sociali. Ma se, la scorsa estate, persino il festival No Tav Alta Felicità ha dovuto “regolarizzarsi”, qui da Città Metropolitana o Comune - il sindaco metropolitano è sempre Lo Russo - o Asl, è arrivato qualche “alert”?
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