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La crisi dell'ex Fiat
28 Febbraio 2025 - 10:30
Il suo piano non ha portato bene a Stellantis, per usare un eufemismo. Troppo visionario - o arrogante - lui, oppure è il mercato che ha preso una svolta imprevista? Fatto sta che quella corsa verso il full electric, verso una razionalizzazione estrema dei costi, ossia tagli spietati, per massimizzare gli utili non ha pagato: Stellantis perde il 70% e lui, che nel frattempo se n'è andato, incassa il 37% in meno, ma comunque una trentina di milioni abbondante.
Sono queste le cifre della retribuzione di Carlos Tavares, l'ex ceo di Stellantis, come si evincono dalla relazione finanziaria presentata l'altro giorno. Nel 2024 il manager portoghese ha ricevuto una retribuzione complessiva di 23,1 milioni di euro. Molto meno dell'anno precedente, a causa del mancato raggiungimento di alcuni obiettivi. Un premio, però, lo incassa ugualmente: 10 milioni di euro per il raggiungimento di un target - si legge nella relazione - da aggiungere ai 2 milioni di euro di buonuscita, ossia la parte di contratto residua al momento delle dimissioni, anche se da più fonti si dice si sia trattato di un licenziamento a opera di John Elkann.
Questi i calcoli esatti, come da relazione finanziaria nel capitolo firmato dalla responsabile delle retribuzioni Wan Ling Martello. Per il 2023 Carlos Tavares aveva una retribuzione base di 2 milioni di euro, cui si aggiungono 634.697 euro di fringe benefits, 5 milioni e 786.800 euro di incentivi a medio termine, e 26 milioni e 125.828 euro di incentivi a lungo termine. Ancora, un benefit di un milione e 946.700 euro di buonuscita, secondo quanto previsto dalla normativa olandese (Stellantis ha sede ad Amsterdam), per un totale di 36 milioni e 494.025 euro. Di cui, 10 milioni già pagati nel corso dell'anno, altri 10 da pagare nel corso del 2025. Mentre una terza rata viene "valutato di non pagarla" si legge nella relazione.
Per il 2024, sempre i 2 milioni di euro di paga base, con 71.224 euro di fringe benefits, 20 milioni e 514.494 euro di incentivi a lungo termine, infine 500mila euro a completare la somma della buonuscita. In totale, per l'anno cui fanno riferimento i pessimi risultati di esercizio, ben 23 milioni e 85.718 euro.
Totale 59 milioni e 579.743 euro. A conti fatti a Carlos Tavares spettano ancora 49 milioni di euro. Senza contare che, da policy aziendale, gli amministratori delegati sono tenuti a detenere un numero di azioni pari a 6 volte la loro paga base, nel caso di Tavares quindi l'equivalente di 12 milioni.
Per il presidente John Elkann, invece, taglio del 42% alla retribuzione a causa dei mancati risultati e "solo" 2,79 milioni di euro. Ossia, 922.386 euro di paga base, 721.830 euro di fringe benefits, 1 milione e 153.062 euro di incentivi a lungo termine. Il vicepresidente, Robert Peugeot, - da poco sostituito dal figlio Eduard che poco sopportava Tavares, si diceva -, ha una paga complessiva di 220.405 euro.
I conti, assieme ai dividendi di 0,68 euro per azione - circa 300 milioni per Exor -, saranno sottoposti al voto dell'assemblea degli azionisti il 15 aprile 2025.
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