l'editoriale
Cerca
Anniversario
29 Aprile 2025 - 15:05
Primavera 1985. Dai cancelli dello stabilimento Fiat di Mirafiori esce un’auto destinata a cambiare per sempre la percezione delle utilitarie sportive: la Uno Turbo i.e. Non era solo una variante potenziata della Fiat Uno – che due anni prima aveva superato il milione di unità vendute – ma una vera e propria dichiarazione di guerra alle rivali francesi e tedesche. In piena era turbo, Fiat porta la sovralimentazione nel segmento B con un approccio italiano: tecnica raffinata, stile controcorrente e prestazioni da sportiva vera.
Alla base della Uno Turbo i.e. prima serie c’era un motore 1.3 litri da 105 CV, con iniezione elettronica Bosch e accensione digitale Magneti Marelli. Il turbocompressore IHI VL2 raffreddato ad acqua e l’intercooler aria/aria completavano la ricetta, garantendo numeri da brivido: 0-100 km/h in 8,3 secondi e una velocità massima di 200 km/h. Tutto questo in appena 845 kg, grazie a un corpo vettura leggero ma ben irrobustito, con barra antirollio e impianto frenante a dischi ventilati. L’abitacolo, sportivo ma non spartano, sfoggiava dettagli come la moquette rossa, il volante a quattro razze e, su richiesta, una strumentazione completamente digitale firmata Nippon-Seiki. Non mancava il futuristico “check panel”, una vera rarità per l’epoca, che monitorava lo stato delle luci, delle porte e dei liquidi.
Il battesimo del fuoco arrivò in Brasile, sul circuito di Jacarepaguá, dove il pilota Ferrari Michele Alboreto volle testare personalmente la piccola sportiva torinese. Il verdetto fu sorprendente: “È un’auto che diverte, sincera nella risposta, con un’erogazione del turbo che sa regalare emozioni”. Nel 1989 debutta la seconda serie, più matura e moderna. Il motore cresce a 1.372 cc, la turbina è una Garrett T2 e la potenza sale a 116 CV, migliorando ulteriormente le prestazioni (0-100 in 7,7 secondi). Cambia anche il look: paraurti più sobri con filo rosso, spoiler integrato, cerchi ridisegnati e interni ergonomici, con sedili a quadretti neri e grigi e volante Momo in pelle. La Uno Turbo non rinuncia neppure alla tecnologia, introducendo versioni catalizzate da 112 CV e allestimenti completi come la Racing, con tetto apribile, chiusura centralizzata con telecomando, vernice metallizzata e lavafari.
Oltre alle versioni di serie, alcuni esemplari furono affidati a carrozzieri storici italiani come Moretti, Giannini, Scioneri, Coriasco e Hormann, che trasformarono la Uno Turbo in autentici pezzi unici. Interni in pelle o Alcantara, cerchi dedicati, cruscotti in radica e persino aria condizionata: vere custom car ante-litteram che oggi fanno la gioia dei collezionisti.
“La Uno Turbo i.e. è stata molto più di una piccola sportiva: era un sogno a portata di mano, un simbolo di libertà per un’intera generazione cresciuta con il cuore che batteva al ritmo del turbo,” dichiara Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage. “Aveva grinta, carattere e quel suono inconfondibile che ti faceva voltare al suo passaggio”.
Prodotta fino al 1994, con qualche immatricolazione nel 1995, la Uno Turbo ha lasciato il testimone alla Punto GT. Ma il suo mito non si è mai spento: ne sono stati prodotti poco più di 50.000 esemplari, oggi sempre più rari, soprattutto in configurazione originale. Le quotazioni superano i 20.000 euro, a fronte di un prezzo iniziale, nel 1985, di 14.450.000 lire.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..