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La crisi dell'ex Fiat
07 Maggio 2025 - 06:30
Nessuno si spinge a dirlo chiaramente, ma a Mirafiori tira un'aria nuova: per tutto il mese di maggio non ci saranno stop alla produzione. E con Fiat riparte, questa la sorpresa, anche Maserati. Mentre sono sempre di più gli operai italiani trasferiti in Serbia, in parallelo a un piano di uscite incentivate: si parla di 500 solo a Melfi. Ecco cosa succede.
Nello storico stabilimento di Torino la produzione è ripartita lunedì 5 maggio, dopo un lungo stop dovuto all'installazione delle linee su cui verrà prodotta la Fiat 500 Ibrida, a partire da ottobre. Adesso, dopo un breve assestamento, pare che sia stato deciso il piano produttivo: la Fiat 500e verrà prodotta senza interruzioni almeno per tutto il mese, per quanto su un solo turno. Nonostante le basse vendite abbiano spinto la piccola elettrica fuori dalla Top 25 delle vetture europee, in Stellantis sono stati accumulati abbastanza ordinativi per garantire la produzione.
E con la Fiat 500e riparte anche Maserati. Nei mesi scorsi era stata smantellata la linea vera e propria, optando per la produzione "a isole", dato il basso numero di ordini per le GranTurismo e Gran Cabrio. Ora però anche per il Tridente sembrerebbero esserci ordini a sufficienza per mantenere la (bassa) produzione. "Considerati gli ultimi anni, anche questa è una buona notizia" si mormora dall'interno dell'azienda. La speranza è che, dopo l'estate, con la partenza dell'Ibrida, non ci sia più altra cassa integrazione. Dipenderà dal mercato, certo, anche se il piano è arrivare a 160.000 vetture (sia l'elettrica sia l'ibrida) prodotte all'anno.
È di 500 auto al giorno, invece, l'obiettivo dello stabilimento di Kragujevac, in Serbia, dove viene prodotta la Fiat Grande Panda. Al momento, fra elettriche e ibride, si è soltanto a 120. Per accelerare i ritmi, e soprattutto poter contare su una adeguata competenza, Stellantis ha chiesto a operai degli stabilimenti italiani in cassa integrazione di venire a lavorare qui. In questi giorni, sono diventati una sessantina, rispetto ai trenta iniziali, i lavoratori arrivati da Melfi. Dove invece le aspettative sono concentrate sui nuovi modelli DS e Lancia Gamma, attendendo notizie su una futura versione della Jeep Renegade.
Proprio a Melfi è stato annunciato un "piano di rilancio" che fa temere ai sindacati "uno svuotamento dell'impianto". Su più di 5mila lavoratori, infatti, Stellantis ha annunciato un piano di 500 uscite incentivate: ossia, come accaduto nei mesi scorsi a Torino, generose buonuscite a chi dà le dimissioni. A Melfi, al momento, finita la produzione della Fiat 500X, restano le Jeep Compass e Renegade. Oltre ai 500, si parla di 250 lavoratori che verranno dislocati in altri stabilimenti, anche in Serbia.
Altri duecento esuberi sono previsti a Termoli, dove è cessata la produzione del motore Fire e dove, a breve, si dismetterà anche il Nettuno V6. Per il futuro, il piano del Gruppo prevede l'inizio della produzione dei cambi eDct, quelli per le vetture elettrificate, per cui il reparto attualmente in funzione a Mirafiori, pur lavorando su tre turni, non è sufficiente a fronteggiare la domanda.
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