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Il Borghese
23 Maggio 2025 - 10:00
C’è uno scontro in Stellantis, in questi giorni, che potrebbe dare una risposta a un grande interrogativo: chi comanda davvero nel Gruppo? I francesi o gli italiani?
Il presidente è John Elkann ed Exor (che ieri ha approvato la distribuzione di 108 milioni di euro di dividendo) è il principale azionista. Dunque, diciamo che, al di là delle sedi legali in Olanda, la maggioranza è dell’ex Fiat. I francesi di Psa e lo Stato francese con BPI sono gli altri grandi soci: ma, messi insieme, hanno quota maggiore di Exor, anche se non in termini di diritti di voto. Non a caso, nella fusione (ossia cessione) di Fca e Psa designarono loro il ceo, ossia Carlos Tavares.
Adesso siamo alle battute finali per la scelta del successore: il nome c’è. Tanto che Stellantis ha diffuso una pre-convocazione dei manager con il nuovo ceo a cavallo fra fine giugno e inizio luglio. Stando ai rumors il nome è quello dell’italiano Antonio Filosa, “capo” delle Americhe. Ma qui proprio i francesi si sarebbero intraversati.
Lo ha riferito la testata spagnola Tribuna de l’automocion, secondo cui Psa e BPI non gradirebbero un ceo italiano, trovando un’alleanza nella “fazione” cinese, che si sarebbe creata da quando è nata la joint venture con Leapmotor. I francesi, al di là che con il “loro” ceo non è finita proprio benissimo, hanno sempre avuto in mente una cosa: tutelare i propri insediamenti produttivi. Un italiano invece giocherebbe troppo per l’Italia (tra cui Mirafiori)? Non a caso avrebbero preferito Maxime Picat. O il ritorno dell’inglese Mike Manley.
Insomma, lo svelamento del nome del ceo potrebbe fotografare i nuovi equilibri in Stellantis. E anche le strategie, per ora dettate da Elkann (e dagli americani, cui Filosa piace). L’Italia, con Torino, che è sede di tutta la divisione Europa, avrà di certo un rimescolamento: il capo di Europe Enlarged, Jean Philippe Imparato, andrà in pensione. Cambieranno i piani?
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