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Emergenza caldo

Ospedale Molinette, criticità in tre reparti per il mancato funzionamento dell’aria condizionata e ritardi nei farmaci

Temperature elevate nei locali, proteste del personale e disagi anche per i pazienti. In corso ristrutturazioni e modifiche logistiche

Ospedale Molinette, criticità in tre reparti per il mancato funzionamento dell’aria condizionata e ritardi nei farmaci

Immagine di repertorio

In tre reparti dell’ospedale Molinette di Torino – tra cui Neurologia – il sistema di climatizzazione è fuori uso, con temperature che superano i 30 gradi già nelle ore mattutine e livelli di umidità vicini al 50%. La situazione, segnalata dal personale sanitario e dai pazienti, ha suscitato proteste a causa dell’impatto sul benessere e sulle condizioni lavorative. Secondo quanto riferito dalla direzione sanitaria, per procedere alla riparazione dell’impianto sarà necessario trasferire temporaneamente le attività in reparti alternativi, attualmente in fase di allestimento.

La dirigente medico Gitana Scozzari ha confermato che è in corso da anni un piano di ristrutturazione e climatizzazione progressiva dei reparti di degenza. Le aree oggi interessate dal guasto sono tra quelle non ancora coinvolte dagli interventi.

Oltre alle problematiche legate al caldo, il sindacato infermieristico Nursing Up ha denunciato ulteriori disservizi. In particolare, sarebbero stati segnalati ritardi nella somministrazione di farmaci nei reparti di oncologia ed ematologia. Le cause sono attribuite sia alla carenza di personale sia al recente spostamento della farmacia interna, riorganizzata nell’ambito di lavori di ammodernamento. Il periodo di transizione avrebbe provocato rallentamenti nella preparazione e consegna dei farmaci, con conseguente allungamento delle attese per i pazienti in day hospital.

Il sindacato ha inoltre evidenziato i rischi fisici per il personale esposto a turni prolungati in ambienti con temperature elevate. Secondo Nursing Up, alcuni operatori sanitari, a causa del caldo, avrebbero accusato sintomi di affaticamento acuto, in un contesto aggravato dall’età media del personale e dalla mancanza di nuove assunzioni.

Dal 20 giugno, un'ulteriore disposizione interna ha vietato il consumo da parte del personale delle derrate alimentari destinate esclusivamente ai pazienti, inclusa l’acqua minerale. Il provvedimento – motivato da esigenze igienico-organizzative – ha suscitato ulteriori malumori, in particolare alla luce delle elevate temperature nei locali.

Il sindacato ha chiesto un intervento urgente da parte della direzione, definendo la situazione un’“emergenza organizzativa e climatica”. I disagi documentati evidenziano le conseguenze operative di un’infrastruttura ospedaliera sottoposta a lavori di riqualificazione non ancora completati e mettono in luce l’importanza di piani di gestione del rischio ambientale, soprattutto nei periodi di forte calore.

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