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Il fatto

Sgominata banda di "trasfertisti" specializzata in beni di lusso: avevano compiuti furti anche a Torino

Sono 13 le persone arrestate con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine

Operazione antidroga a Torino: arrestati due cittadini stranieri per spaccio di marijuana e crack

Foto di repertorio

Una banda di rapinatori "trasfertisti" specializzata in furti di beni di lusso in tutta Italia, per arrivare ad un bottino complessivo di 374mila euro. Le indagini condotte dalla polizia di Lucca hanno portato all'arresto di 13 persone su richiesta della procura locale. Le persone fermate sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti di orologi di lusso. La banda, di origine campana, era composta da oltre 20 persone e ha operato principalmente nei mesi di giugno, luglio e fino a settembre 2024. I colpi sono stati messi a segno in diverse località italiane, tra cui Forte dei Marmi, Milano e Torino.



Le indagini hanno rivelato che l'associazione criminale ha operato anche all'estero, colpendo in località turistiche come Ibiza, Nizza, Cannes, Saint-Tropez e Monaco di Baviera. Il modus operandi della banda era ben definito: i rapinatori, in motocicletta, percorrevano le strade più trafficate delle località turistiche alla ricerca delle loro vittime. Una volta individuata la preda, attendevano il momento opportuno per aggredirla e strapparle l'orologio, spesso utilizzando violenza, anche contro persone anziane.

Ogni membro della banda aveva un ruolo specifico, dagli esecutori materiali delle rapine a chi si occupava di spostare gli scooter utilizzati per i crimini, eludendo i controlli e portandoli anche all'estero. Due degli indagati, al vertice dell'organizzazione, continuavano a dirigere le operazioni dall'estero, nonostante fossero detenuti a Ibiza per rapine di Rolex. Questi fornivano indicazioni operative, sceglievano i componenti della banda e le località da colpire, oltre a finanziare i viaggi.



La banda poteva contare su una rete di conoscenze e fiancheggiatori che fornivano supporto logistico, come case in affitto, auto, documenti e targhe. La struttura dinamica dell'organizzazione permetteva di cambiare rapidamente le località in cui operare, scegliendo quelle con il maggior numero di potenziali vittime, come eventi sportivi di grande richiamo. Gli scooter utilizzati per i colpi venivano rapidamente fatti sparire, caricati su furgoni e portati in aree di sosta per evitare controlli delle forze dell'ordine.

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