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I dati

Più turisti ma sono meno spendaccioni: sempre più americani scelgono Torino

Numeri in crescita con il 5,3% di presenze in più, ma cala la stesa media, del 10,5%

I turisti stranieri adorano Torino

I turisti stranieri adorano Torino

Sono sempre di più i turisti affascinati dai paesaggi delle Langhe, dagli edifici storici, come la suggestiva abbazia di San Michele, dai laghi, come quelli di Avigliana e Orta. Ma anche dalla basilica di Superga o dal mercatino vintage del Balon, nell’area metropolitana. “Armati” di berretti, mappe e sandali sportivi, i turisti stranieri continuano a crescere sia in città che in tutta la regione. Ma, a sorpresa, sono meno propensi a spendere.

 

 

 

A confermare un Piemonte «sempre più protagonista degli itinerari di viaggio», come dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio, i numeri del primo semestre 2025. Movimenti turistici cresciuti del 2,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con quasi 2 milioni e 900mila arrivi e oltre 7 milioni e 700mila pernottamenti (tra stranieri e italiani). Ed è proprio il turismo straniero a trainare la crescita (con il +2,4% di nuovi arrivi) e più del 50% delle presenze turistiche complessive. Mentre cresce anche la durata media dei pernottamenti: da 2,6 al 2,7 giorni. La fetta maggiore continua ad essere quella teutonica, seguita da Francia, Regno Unito e Svizzera. Ma crescono soprattutto gli statunitensi (20% in più), e gli spagnoli (10%).

 

 

 

 

 

Dove vanno
La maggior parte (il 37% circa) continua a scegliere Torino e la prima cintura (che crescono del 3,3% in presenze rispetto allo scorso anno). Molto bene anche la montagna, scelta dal 20% dei turisti: che segna un incremento di quasi il 14% delle presenze. Aumentano, anche se meno, i turisti che scelgono le colline (+3,7% arrivi e +6,6% presenze), e i laghi (+1,6% arrivi e +2,5% presenze).

 

 

 

 

 

Quanto spendono
Il rovescio della medaglia è tuttavia una spesa media in decrescita: del 10,5%.
Degli oltre 400 milioni di euro nei primi 6 mesi del 2025, i risultati parlano di picchi di oltre 200 euro per singolo visitatore in collina, nei mesi di gennaio e febbraio. Il lago raggiunge il picco nel mese di giugno (con oltre 170 euro). Mentre la montagna a febbraio (oltre 180 euro). E Torino, infine, insieme ai comuni della prima cintura vede il suo picco a gennaio (poco più di 170 euro). Numeri, in media, comunque inferiori allo scorso anno.
I dati, in ogni caso, «incoraggiano il cambio di marcia che il Piemonte turistico sta costruendo», afferma l’assessore al Turismo Paolo Bongioianni, il quale sottolinea il parallelo impegno a sostenere le attività turistico-ricettive con un bando di 16 milioni per alberghi, B&B, agriturismi, campeggi, villaggi e rifugi, che la Regione ha appena messo a punto.

 

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