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L'iniziativa in città

I nuovi Murazzi dei ragazzi: "Lo sviluppo di Torino passa dal coinvolgimento delle persone"

Un centro multifunzionale per adolescenti e le famiglie sorgerà lungo il Po: il progetto per restituire protagonismo e inclusione alle giovani generazioni

I nuovi Murazzi dei ragazzi: "Lo sviluppo di Torino passa dal coinvolgimento delle persone"

I due assessori insieme a tutte le realtà coinvolte nel progetto

Dopo anni di attesa e visioni, i Murazzi del Po si preparano ad accogliere un nuovo centro pulsante di aggregazione giovanile e inclusione sociale. Con il Decreto Direttoriale n. 69 del 21 marzo 2024, è stato approvato l'Avviso pubblico "DesTEENazione - Desideri in azione", rivolto agli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) di tutta Italia. L'obiettivo: creare 60 Spazi multifunzionali di esperienza dedicati a preadolescenti e adolescenti su tutto il territorio nazionale. Uno di questi spazi nascerà proprio a Torino, nel cuore dei Murazzi, in un’area dalla forte identità storica e culturale. Un risultato definito "storico" dall'Assessora Carlotta Salerno, che ha guidato il progetto insieme all'Assessore al Welfare Jacopo Rosatelli. "È il frutto di un lavoro congiunto tra assessorati – ha spiegato Salerno – e della capacità di fare ponte tra le istituzioni, di trovare risorse e immaginare un futuro diverso per luoghi simbolo del protagonismo giovanile."

Il progetto è un vero e proprio modello educativo e sociale. Gli spazi saranno animati da un'équipe multidisciplinare composta da educatori, psicologi, operatori sociali e professionisti del terzo settore, con l'obiettivo di stimolare la partecipazione attiva, contrastare la dispersione scolastica, favorire l'inclusione e supportare l'inserimento lavorativo. "Siamo in uno dei luoghi più rappresentativi della città – ha dichiarato l'Assessore Rosatelli – e la sua riqualificazione avrebbe potuto prendere tutt’altra direzione, puntando solo sul rilancio commerciale. Invece, abbiamo scelto di investire sul sociale, sulla partecipazione civile e sulla memoria storica di questo spazio." Un passato che ha visto il coinvolgimento di movimenti culturali, politici e ambientalisti, con l'ARCI e il Magazzino sul Po a fare da ponte tra generazioni, tra cultura underground e nuove pratiche educative. "Crediamo che lo sviluppo di Torino debba passare per il coinvolgimento delle persone, per la valorizzazione del patrimonio pubblico e del capitale umano", ha aggiunto Rosatelli.

A raccontare la visione progettuale è Valentina Sacchetto di ARCI, una delle figure coinvolte nella progettazione: "Potevamo restare nella nostra comfort zone, ma abbiamo capito che questo bando toccava corde più profonde. Le anime educative migliori della città si sono intrecciate: lavoreremo non a silos, ma contaminandoci. Educatori, psicologi, architetti: tutti insieme per costruire un ambiente che sia realmente una struttura educante." Ha concluso Salerno, evidenziando il valore del progetto anche dal punto di vista della sicurezza urbana e del benessere collettivo. "Un luogo che accoglie i ragazzi, che parla con loro e che fa cose con loro è la risposta migliore ai temi della movida e del disagio giovanile".

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