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Il report

Una scuola su due non è a norma: i dati del rapporto

Solo il 47% delle scuole possiede tutte le certificazioni obbligatorie

Torino, le scuole riaprono. Uno studente su tre è straniero

La piccola Tia regala all'assessora Salerno un biglietto con disegno realizzato da lei

L’allarme lanciato dal report Tuttoscuola qualche giorno fa, basato sui dati ministeriali dell’anno scolastico 2023-2024, parla chiaro. In Italia il 90% degli istituti scolastici non è a norma. Mentre in Piemonte il dato si abbassa, ma resta spiazzante: quasi 1 su 2 (il 47%, per l’esattezza). Il 2,5% (a fronte di una media nazionale del 7%), invece, non ne dispone di nessuna. Questo vuol dire che gli oltre 7 milioni di studenti e uno di lavoratori del settore passano gran parte della loro giornata in luoghi insicuri? Ni.
La rosa delle certificazioni obbligatorie affinché si possa definire un edificio scolastico a norma, oggi, è ampia. Dal documento “madre”, il certificato di agibilità, a quello di prevenzione incendi, rilasciato dai vigili del fuoco, al documento di valutazione dei rischi (tra cui quello sismico). «Il grande problema è stare dietro l’aggiornamento della normativa», spiega l’assessora all’Istruzione di Palazzo civico, Carlotta Salerno.

I lenti iter
Tra le motivazioni degli sconfortanti dati, infatti, il principale, secondo Salerno, sarebbe la burocrazia. «Ad esempio in molte scuole della città, già dotate di tutta la documentazione necessaria, per far fronte allo svuotamento delle classi e ottimizzare le strutture, si sposta la mensa al piano superiore. Ma nel farlo è necessario dotarsi nuovamente dei documenti antincendio».
Un altro fattore è poi la varietà degli enti con cui interfacciarsi: dall’Asl, ai vigili del fuoco, ai tecnici. «E questo richiede tanto empo».
Se a questa lista si aggiunge la frequenza della variazione normativa il quadro si complica ancora di più. «La classificazione sismica è cambiata 4 anni fa. E bisogna rifare tutto da capo», continua Salerno.
E per aggiornarsi si incappa nelle lungaggini di cui sopra.


I progetti
Oggi, inoltre, quasi metà del patrimonio scolastico complessivo: 128 edifici su 305 totali è oggetto dei lavori di riqualificazione previsti entro il Pnrr. Un maxi intervento da 125,8 milioni di euro. Tra i target dell’intervento c’è il recupero degli edifici scolastici di fine Ottocento, inizio Novecento «con opere di restauro, ripristino degli spazi interni e messa a norma degli impianti per assicurare adeguate condizioni di sicurezza e comfort», si legge sulla pagina ufficiale con cui il Comune fornisce l’avanzamento sui lavori. E due secoli fa il concetto di agibilità non era ancora così definito.

La voce di bilancio
Dalla Regione, invece, la vicepresidente e assessora all’Istruzione e al Merito Elena Chiorino, guarda il bicchiere mezzo pieno, sottolineando come si tratti comunque del secondo “miglior” risultato in Italia. «Con un dato (53,4%) superiore alla media nazionale. Ma non possiamo accontentarci», afferma. «Negli ultimi anni messe in campo risorse importanti, che continueremo a incrementare. Su mio impulso, inoltre, è stato creato un capitolo di bilancio specifico dedicato alle emergenze scolastiche e aumentato i fondi per i prefabbricati destinati ad accogliere gli studenti in situazioni di urgenza. Ma non ci fermeremo», ha concluso Chiorino.

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