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Barriera di Milano

«Questo non è più un parco»: lo scempio alle piscine Sempione

I residenti: "Non possiamo più affacciarci alla finestra della nostra casa senza vedere atti osceni"

«Questo non è più un  parco»: lo scempio alle piscine Sempione

Prostituzione nel parco, clienti che attendono in auto e spacciatori pronti a vendere la droga: è questo il copione che si ripete ogni giorno, in qualunque ora, in Barriera di Milano. Un quartiere trasformato in una piazza a cielo aperto del degrado, dove droga e prostituzione hanno preso il posto della normale quotidianità.

«Si prostituiscono sotto i nostri occhi, davanti ai bambini nel parco». A parlare è Federica una residente in via Gottardo, di fronte le piscine Sempione.  Una scena che si ripete a qualunque ora del giorno e della notte. Non si preoccupano di nulla: né della presenza degli adulti, ancor meno dei bambini. Durante una delle ultime scene qualcuno gli ha urlato contro e allora si sono rivestiti».

Di solito le opinioni in un quartiere sono contrastanti, ma su questo non c’è dubbio: tutti i residenti concordano, la situazione è diventata insostenibile. Tra spaccio, prostituzione e degrado, Barriera di Milano non è più un luogo in cui vivere serenamente.

«Non possiamo più affacciarci alla finestra della nostra casa. Quello che ci troviamo davanti non è più la vista di un parco di quartiere, ma uno scenario surreale fatto di atti osceni, bivacchi e litigi che nessun residente dovrebbe essere costretto a guardare», si sfoga il signor Paolo.

Cittadini esasperati parlano di atti osceni in luogo pubblico, bivacchi, degrado, aggressioni e vandalismi. Le panchine che un tempo accoglievano anziani e famiglie sono ora occupate da spacciatori e prostitute; i giardini, denunciano i residenti, sono diventati teatro di traffici illeciti.

«Abbiamo paura a uscire la sera, non siamo più padroni delle nostre strade. Le auto vengono regolarmente danneggiate, i ragazzi vengono derubati dei cellulari, e chi prova a protestare rischia minacce. Non è più vita», spiega Fulvia che abita in via Gottardo.

Complicata anche solo una semplice passeggiata, come ci tiene a sottolineare il signor Alfonso: «Non siamo più padroni di poter uscire liberamente la sera e fare una passeggiata, portare a spasso i nostri animali o fare quattro chiacchiere con i vicini di casa».

La chiusura e il progressivo abbandono delle piscine Sempione hanno aggravato la situazione. Di fronte a questo scenario, i cittadini chiedono un intervento immediato e incisivo da parte delle istituzioni. «Non vogliamo che il problema venga semplicemente spostato altrove – denunciano i cittadini –. Chiediamo sicurezza e dignità, perché crescere i nostri figli in queste condizioni è impossibile».

«La situazione è ormai fuori controllo. I cittadini sono esasperati e hanno ragione: non è normale vedere persone ridotte in queste condizioni, tra prostituzione e droga, a pochi passi dalle abitazioni e dai parchi frequentati dai bambini. Chiediamo con urgenza un presidio dell’esercito per restituire sicurezza al quartiere. Le piscine abbandonate, diventate rifugio di degrado e criminalità, vanno abbattute senza esitazioni», conclude il consigliere Verangela Marino (FdI).

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