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Ancora problemi in piazza Baldissera: «Cantieri in ritardo di due mesi»

Intanto, dopo i maxi ingorghi della scorsa settimana, sono stati deviati i percorsi degli autobus Gtt

Cantiere di piazza Baldissera: «Nessun indennizzo ai commercianti danneggiati dagli ingorghi»

Cantiere di piazza Baldissera: «Nessun indennizzo ai commercianti danneggiati dagli ingorghi»

«Dopo soli sei mesi di cantiere in piazza Baldissera si registra già un ritardo di due mesi: la fine lavori slitta da aprile a giugno 2026». La brutta notizia per automobilisti torinesi e residenti della zona arriva dal vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, che ieri in consiglio comunale ha presentato un question time per chiedere alla giunta spiegazioni dopo i maxi ingorghi che la scorsa settimana hanno mandato in tilt la circolazione non solo della piazza ma di buona parte dei quartieri della zona nord della città. 

Ingorghi in seguito ai quali, proprio da ieri, Gtt ha provveduto a deviare alcune linee di autobus, nel tentativo di evitare di farli restare intrappolati nella rotonda e, al tempo stesso, di alleggerire e rendere più scorrevole il traffico. Ma già da qualche giorno le code sono state limitate, segno che i torinesi sembrano aver imparato da soli la “lezione” e hanno individuato percorsi alternativi. Il problema però resta: i cantieri per la sostituzione della rotonda con un incrocio regolato da semafori, andranno avanti ancora a lungo e i disagi sono destinati a proseguire. Non solo per gli automobilisti ma anche per i residenti, alle prese con l’aumento di smog e rumore, e per i commercianti, che lamentano un calo dei clienti “spaventati” dalla possibilità di restare invischiati nel traffico.

Ecco perché un eventuale ritardo dei cantieri non sarebbe di certo una buona notizia per nessuno. «Il traffico in zona è sempre più critico - sottolinea Firrao - e servono subito ausiliari nelle ore di punta per gestire i flussi. Ma soprattutto occorre aumentare personale e turni di lavoro: la percezione è che in cantiere si lavori con troppe poche risorse. I torinesi non possono permettersi altri rinvii: i lavori vanno accelerati e portati a termine nei tempi previsti».

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