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Dopo il video dei 20K

Scuola Holden nella bufera: "Collaboratori sottopagati e contratti irregolari" (ma Baricco è milionario)

La denuncia della Nidil Cgil che attacca la riorganizzazione dei nuovi padroni Feltrinelli. Sospesa una dipendente

scuola holden nella bufera: stipendi bassi e contratti irregolari, la denuncia della cgil

Le storie, a volte, inciampano nella realtà. Può una scuola che insegna l’arte del racconto permettersi una trama così stonata dietro le quinte? A Torino, la Scuola Holden fondata da Alessandro Baricco è tornata al centro del dibattito pubblico non per un romanzo riuscito, ma per una vicenda di lavoro che apre domande scomode sulla sostenibilità sociale delle eccellenze culturali italiane. Sulla Holden di piazza Borgo Dora rimbalza la denuncia di Nidil Cgil Torino: stipendi bassi, inquadramenti impropri, autonomia solo sulla carta. Un copione che, per il sindacato, non regge più. Mentre il passaggio al gruppo Feltrinelli ha reso milionario Baricco.

La denuncia: "Compensi bassi e contratti impropri"
“Ma i genitori che pagano rette da decine di migliaia di euro lo sanno?”. La domanda, tagliente, è di Danilo Bonucci, segretario generale di Nidil Cgil Torino. Secondo il sindacato, nella denuncia diffusa su IlNazionale.it, una quindicina di collaboratori tra insegnanti, videomaker e addetti all’accoglienza (i dipendenti totali della Holden sono 49) lavorerebbero da anni con compensi inferiori ai minimi contrattuali e con inquadramenti incoerenti rispetto alle mansioni svolte. Perfino chi sta in reception verrebbe considerato un autonomo, pur garantendo accoglienza quotidiana: un esempio, per Nidil, di etero-organizzazione che mal si concilia con la reale indipendenza professionale.

Nell’elenco delle criticità citate dal sindacato compaiono: - inquadramenti errati rispetto alle attività effettive; - compensi inferiori ai minimi previsti dai contratti nazionali di riferimento (fino a 200 euro in meno al mese, secondo Bonucci); - utilizzo sistematico di formule autonome per mansioni ripetute e continuative. La denuncia è tanto più pesante perché tocca un’istituzione che, per reputazione e offerta formativa, si presenta come eccellenza del panorama culturale. E qui sta la frizione: rette fino a 20mila euro e, al contempo, professionisti che rivendicano il rispetto dei minimi. È solo una questione di conti o c’è di mezzo una precisa idea di modello organizzativo?

Il precedente: il video dei 20k (poi rimosso)
Questa non è la prima tempesta che investe la Holden. Nelle scorse settimane aveva fatto discutere un video promozionale – poi rimosso dai social – in cui si ironizzava sulla spesa di 20mila euro, scatenando reazioni indignate (“spesi bene questi 20k?”). A ciò si sono sommate le critiche di un’ex studentessa, che ha raccontato un clima percepito come ultra competitivo. 



Il nodo Feltrinelli e i bilanci
Nei mesi scorsi c'è stata l’acquisizione della Scuola Holden da parte del gruppo Feltrinelli, per una cifra attorno ai 5 milioni di euro (di cui 2,68 a Baricco in diverse tranche), e non manca chi si chiede se non sia una valutazione sovrastimata. Secondo l'ultimo bilancio, quello del 2024, il fatturato è di 8 milioni e 481.677 euro. Ma la questione utili è differente. “Sappiamo che ci sono stati problemi di bilancio, se ne è parlato anche nella Commissione Lavoro del Comune”, ricorda Bonucci. Una coperta corta? Forse. Ma “il risanamento non può essere scaricato sulle spalle dei lavoratori autonomi”, insiste il sindacato, che ricorda come proprio Feltrinelli avesse annunciato un piano di riorganizzazione della scuola. Per un marchio che fa della qualità il proprio vessillo, la coerenza tra eccellenza programmata e filiera del lavoro diventa questione reputazionale, prima ancora che legale.



La miccia: la collaboratrice sospesa
A inasprire il clima, la sospensione di una collaboratrice che, secondo la Cgil, avrebbe semplicemente chiesto il rispetto dei propri diritti. Un gesto “grave”, per il sindacato, che lo legge come spia di un deterioramento interno. La richiesta è netta: reintegro immediato e riapertura del confronto su basi più eque. “In caso contrario”, avverte Bonucci, “adotteremo tutte le iniziative atte a tutelare i diritti, oltre che la dignità di professionisti che hanno garantito in questi anni il decoro e i fasti della Scuola Holden”. Interpellata, la Scuola – tramite l’ufficio stampa – non ha per ora rilasciato commenti.


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