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Il caso

Il rischio stop dell’appalto Metro 1, i sindacati: «Garanzie dal Comune»

Italiana Costruzioni, azienda capofila nel maxi appalto per il prolungamento della linea 1 mette in subbuglio la filiera. Cisal chiede garanzie

Il rischio stop dell’appalto Metro 1, i sindacati: «Garanzie dal Comune»

Oggi il suo futuro è a dir poco incerto. Più di mille creditori sparsi per l’Italia. Diverse grandi opere revocate o di cui è stata chiesta la revoca (ad esempio, negli ultimi due anni la Metromare di Rimini e l’Aurelia bis di Savona, con annessa variante spezzina) e una richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Roma per scongiurare il fallimento.

Un’eventualità che sarebbe un vero disastro, sia per finanziatori che per creditori. La notizia, data giovedì scorso, della richiesta di un piano di ristrutturazione dei debiti posta da Italiana Costruzioni Infrastrutture (Ici), controllata di Italiana Costruzioni Spa, fa tremare Torino, e non solo. In agitazione c’è anche il sindacato dei trasporti Cisal Piemonte, preoccupato per i centinaia di lavoratori che ne sarebbero coinvolti, che chiede con immediatezza un confronto con Infra.To: partecipata al 100% del Comune ed appaltante.

I fratelli Attilio e Luca Navarra, ad di Italiana spa e storici costrutturi romani con appalti milionari in tutta Italia, e anche all’estero (come Doha e Ginevra), non sarebbero nuovi a simili scenari. Già nel 2021, infatti, era stata varata una ricapitalizzazione di 1,15 milioni della Fratelli Navarra di cui Attilio e Luca Navarra detenevano ciascuno il 22,5% mentre il restante 55% di Italiana Costruzioni, loro holding industriale.

La richiesta che quindi non è proprio un fulmine a ciel sereno, se non accolta farebbe andare in panne il progetto di prolungamento della Linea Metropolitana 1 ad Ovest, fino a Cascine Vica, partito nel 2019 che, in teoria, sarebbe stato da consegnare il prossimo anno. Il tutto dando il benservito a rivolesi e collegnesi che dopo anni di cantieri attendono con ansia il collegamento metro con Torino.

E già l’Italiana Costruzioni, in passato, era stata al centro di grossi polveroni. Dalle presunte tangenti nella ricostruzione di beni culturali ed ecclesiastici a L’Aquila, nel 2014; all’inchiesta Grandi Opere, nel 2015, Expo con l’indagine per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione del cosiddetto Palazzo (per un importo di 25 milioni di euro) andata alla società Italiana Costruzioni, alla guida di un’associazione temporanea d’impresa. Un’aggiudicazione che aveva coinvolto anche i referenti dell’azienda: Attilio e Luca Navarra.

Proprio di 25 milioni di euro sarebbe oggi il debito dell’azienda da risanare. Con più di mille appaltanti. Di qui l’appello di Cisal Piemonte all’avvio immediato di un confronto con Infra.To, al fine di garantire livelli occupazionali e l’elaborazione di un piano operativo per stabilizzare i subappaltatori e un futuro all’opera. La questione, sollevata in Consiglio comunale dal consigliere in quota Lega Giuseppe Catizone è anche oggetto di un'interpellanza di prossima discussione in Sala Rossa.

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