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IL REPORTAGE

«Era un bimbo simpatico e allegro, ma non era la prima volta che fuggiva»

Le testimonianze di chi ha assistito alla tragedia e ricorda il bambino travolto dal treno sulla ferrovia per Chivasso

Solo il silenzio risponde alle curiosità di chiunque, questa mattina, passi di fronte al portone della comunità “Crescere insieme”. Un silenzio che è la cifra dei sentimenti che hanno sconvolto la cittadina di Verolengo e della frazione Borgo Revel. «Ho visto il piccolo Andrei, ieri mattina, l’ultimo viaggio sull’autobus che riporta gli studenti a casa da scuola» racconta, soffocando le lacrime, una bidella del complesso scolastico del paese. «Andrei frequentava la terza elementare nella nostra scuola dal 7 dicembre scorso, era un bambino simpatico, amava fare battute, si faceva capire anche se ancora parlava poco italiano. Siamo tutti sconvolti» aggiunge la preside Stefania Leonardi, che dirige l’Istituto comprensivo di Verolengo, ricordando il sorriso del picolo Andrei. «Vorrei tanto trovare del buono in questa tragedia ma spero che ora Andrei abbia trovato la sua pace. Ieri era venuto a scuola: una bidella gli ha dato una carezza sul viso».

Chi abita nei paraggi della palizzata ferroviaria, per tutto il giorno ha portato fiori e peluche per ricordare il bimbo. «Ho due figli che hanno la sua età, non riesco a non piangere se penso a cosa è accaduto» sottolinea Costin, poggiando un suo personale ricordo davanti alla massicciata. «Quando è successo, lunedì pomeriggio, nell'imminenza mi sono presentato poi proprio sul luogo dell'incidente per un momento di vicinanza e di presenza, non potendo fare null'altro» racconta don Valerio, parroco di Verolengo e Borgo Revel. «Certamente la nostra comunità si è già presa l'impegno del silenzio e della preghiera per il bambino e anche per tutti gli operatori della comunità. Ho già ricordato il bambino e la comunità, questa mattina, nella comunità di Verolengo dove sono parroco e questa sera nella comunità di Borgo Revel» conclude il sacerdote.

Altrettanto sconvolto il sindaco, Luigi Borasio. «La notizia l'ho presa attraverso un mio consigliere che era stato contattato ed è stata una notizia tragica, dove un bambino di nove anni viene ritrovato morto sulla massicciata del treno. Una notizia che non può non sconvolgere anche i cuori più duri». Un episodio che non sarebbe stato il primo. «Sarebbe già scappato una volta dalla comunità, almeno, rispetto a ciò che sappiamo» raccontano in paese. E, senza rinnegare o confermare, la possibilità che Andrei avesse già tentato la fuga non è una novita, come spiega il responsabile della comunità “Crescere insieme”, Mauro Marino, senza entrare nel merito delle indagini. «Abbiamo ricostruito tutto ciò che è successo, però, visto che ci sono delle indagini in corso. ovviamente, preferiamo non non raccontare nulla se non alle autorità che stanno indagando sul caso. Purtroppo è accaduto che questo bambino sia uscito dalla comunità, lo abbiamo inseguito, allertato le forze dell’ordine prima che fosse travolto dal treno. Di più, al momento, non sappiamo. Non c’è nulla da aggiungere».

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