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L'INIZIATIVA

Satelliti puntati su Torino: «Ecco come pianificheremo la città»

La direttrice Esa, Simonetta Chieli: «Il Comune ci ha chiesto di realizzare un modello digitale cittadino per monitorare gli edifici, la mobilità, la qualità dell'aria e le aree verdi»

Satelliti puntati su Torino: «Ecco come pianificheremo la città»

C’è un accordo tra il Comune di Torino e l’Esa (Agenzia spaziale europea) per realizzare il modello digitale di Torino che permetterà di monitorare quasi tutto ciò che accade a Torino attraverso i satelliti. Ad annunciarlo è Simonetta Cheli, direttore dei Programmi di osservazione della Terra di Esa e Capo di Esrin durante la firma dell’accordo quadro con il Politecnico di Torino. «Il Comune di Torino ci ha chiesto di realizzare un “Digital Twin” ossia una città gemella in formato digitale attraverso i dati dei satelliti che operano attraverso strumenti ottici di altissima precisione e radar che attraversano le nuvole» ha spiegato Cheli.

«Attraverso tale modello - ha aggiunto la direttrice Esa - il Comune avrà gli strumenti per pianificare meglio la città, potrà infatti monitorare con precisione gli edifici, la mobilità, la qualità dell’aria, le aree verdi e i fiumi».

In particolare, per quanto riguarda l’inquinamento: «Utilizziamo il satellite sentinella 5, attivo dal 2018 per i dati sul metano e diossido di azoto, valori che durante il Covid si erano dimezzati ma che rappresentano la causa di morte di 450mila persone all’anno».

Un modello di Torino avveniristico, che ricorda per certi versi il Grande Fratello dello scrittore George Orwell, ma che potrebbe migliorare la vita dei cittadini. Il progetto di monitoraggio dell’Esa è già attivo in varie parti del territorio piemontese e italiano, soprattutto in ottica emergenziale: «Abbiamo collaborato con Ispra per il monitoraggio idrogeologico della valle del Po durante il periodo di siccità, abbiamo progetti nella zona vitivinicola del Piemonte per tenere sotto controllo le vigne e capire qual è il migliore periodo per irrigare. Abbiamo monitorato anche l’inondazione in Emilia Romagna e gli incendi in Sardegna giusto per fare altri due esempi».

Il legame tra l’Agenzia spaziale europea e Torino si rafforza anche con il patto di collaborazione firmato con il Politecnico che permetterà ai ricercatori di interfacciarsi direttamente con l’Esa: «Puntiamo ad assumere sempre più competenze relative all'intelligenza artificiale e al machine learning» sottolinea il capo dell’Esrin.

Il contesto in cui l’Esa interviene ha sempre più finalità ambientali. «Abbiamo realizzato un acceleratore verde legato alla deforestazione con cui opereremo a livello locale per capire la situazione delle aree verdi. A tal proposito in Austria abbiamo già sviluppato una piattaforma di condivisione dati inerenti ad esempio ai trasporti o all’installazione di pannelli fotovoltaici».
Tralasciando per un attimo la missione su Marte, si ha l’impressione che anche in ottica globale gli sforzi dell’Esa siano sempre più condotti verso la Terra stessa che sulle esplorazioni spaziali, come dimostra anche «la collaborazione con la Nasa per raccogliere i dati delle correnti di oceani e fiumi».

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