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L'INIZIATIVA

La bandiera di Israele sventola sul Comune e i torinesi tornano a casa

Il "blitz" dei consiglieri Silvio Viale e Giovanni Crosetto in vista del corteo di stasera. Salvi il cappellano del Toro, i pellegrini di Nichelino e la mamma torinese bloccata vicino al luogo della strage

La bandiera di Israele sventola sul Comune e i torinesi tornano a casa

Anche su Palazzo Civico sventola la bandiera di Israele. L’iniziativa è merito dei consiglieri Silvio Viale e Giovanni Crosetto, capogruppo dei Radicali e Fratelli d'Italia, già promotori insieme di una mozione di solidarietà all’indomani dell’attacco di Hamas. L'azione è anche una risposta alle bandiere palestinesi sventolate al Campus Einaudi e a Barriera di Milano. 

«Questa bandiera è un segno di solidarietà e vicinanza a tutte le vittime del terribile attacco terroristico di Hamas e auspico che il sindaco Stefano Lo Russo non la faccia rimuovere per compiacere alcune frange della sua maggioranza» ha dichiarato Crosetto.

«Dopo le dichiarazioni del sindaco in Consiglio Comunale di solidarietà con Israele e la discussione questa mattina in V Commissione mi sembra naturale che la bandiera di Israele sia sulla facciata di Palazzo Civico» ha sottolineato Viale, uno dei promotori del corteo-fiaccolata a sostegno di Israle che si terrà stasera alle 20 in corso Siccardi

Nei giorni scorsi, per volere del sindaco Stefano Lo Russo, la Mole e i ponti erano stati illuminati di azzurro in sengo di vicinanza con Israele. Mentre la Regione ha illuminato, sempre d'azzurro, la sua insenga all'ingresso del grattacielo della nuova Piazza Piemonte, in via Nizza. 

I TORINESI TORNANO A CASA

Nel frattempo c'è grande apprensione per gli italiani dispersi in Israele che sarebbero almeno tre, ma i numeri stanno salendo di giorno in giorno. Buone notizie invece per i torinesi bloccati in Terra Santa. Sono salvi e sono tutti tornati a casa i 27 pellegrini, per la maggior parte di Nichelino, che erano rimasti bloccati nei giorni scorsi a Gerusalemme a causa della guerra. Nel pomeriggio di ieri un volo della Neos proveniente da Lisbona è atterrato all'aeroporto di Tel Aviv e li ha caricati, trasportandoli fino all'aeroporto di Verona. Da qui hanno potuto prendere la strada di casa. «Quella che per il mondo è sembrata un'odissea sembra quasi conclusa, come ho già detto, la situazione a Gerusalemme è sempre stata molto tranquilla anche perché nessuno si sognerebbe di bombardare lì» commenta don Riccardo Robella, parroco di Mappano e Leini, ex parroco di Nichelino e attuale cappellano del Torino calcio.

Lieto fine anche per la torinese Daniela Fubini, residente a Sud di Israele, vicino al luogo della strage del rave party (dove ha perso le tracce il terzo italiano) che ha causato almeno 260 morti. «Siamo riusciti a partire e ad atterrare a Milano» spiega Fubini che nei giorni scorsi ha vissuto momenti di grande paura, dopo essere stata chiusa per tre giorni in una "stanza sicura" al suono della sirena: «I terroristi - ricorda - hanno ucciso il marito di una delle mamme della scuola dove va mio figlio e altre persone che conosco. Nella Striscia di Gaza hanno sfondato le porte delle case e hanno sparato alla gente nel letto alle sei del mattino. Abbiamo vissuto un incubo».

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