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L'EVENTO

«Il Bob all’estero è insostenibile. Dobbiamo fare rete per Torino»

Tutto esaurito al Congresso nazionale dei commercialisti al Lingotto: l'appello del presidente dell'Ordine di Torino, Luca Asvisio

«Il Bob all’estero insostenibile. Ora facciamo rete  per Torino»

Un centro congressi da tutto esaurito per la tre giorni del Congresso nazionale dei commercialisti iniziato ieri al Lingotto di Torino con oltre 1.700 ospiti e un tema al centro della prima giornata: la sostenibilità. E proprio di sostenibilità tratta l’appello del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino, Luca Asvisio, riguardante la dibattuta gara di bob delle Olimpiadi invernali: «Mi stupisce che si debba andare all’estero per ospitare le gare quando le Olimpiadi si fanno in Italia e a Cesana abbiamo già una pista costruita» ha sottolineato Asvisio richiamando lo slogan: «Passion lives here» delle Olimpiadi torinesi del 2006.

Una passione che di certo non deve mancare ai commercialisti, i cui numeri sono in calo un po’ in tutta Italia, tranne che a Torino: «Abbiamo 3.800 commercialisti e sono in leggera crescita ma è necessario spiegare ai giovani che questa è una professione interessante che può dare grandi soddisfazioni, mentre oggi spesso chi esce dalle università preferisce la carriera aziendale».

Il presidente dell’Ordine di Torino ha poi evidenziato la necessità di «fare rete per rilanciare il territorio», e per farlo «è necessario ricreare l’industria che genera lavoro». A tal proposito Asvisio ha toccato il tema della sostenibilità economica e della manovra di governo «che non ha impiegato risorse per la decontribuzione con costi dei dipendenti ancora troppo elevati per il rilancio. E’ necessario - ha aggiunto - lavorare sul cuneo fiscale e agevolare gli investimenti sull’industria».

E proprio sull’industria torinese per eccellenza, l’automotive, si è concentrato l’inizio del convegno, in cui il presidente nazionale dei commercialisti, Elbano De Nuccio, ha omaggiato la figura di Sergio Marchionne, scagliandosi poi contro le dichiarazioni del segretario della Cgil, Maurizio Landini, in riferimento alle dichiarazioni del maggio scorso secondo cui i commercialisti non sarebbero il soggetto più adatto a siglare un patto per un nuovo fisco come proposto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Vorrei dire a Landini che i commercialisti le tasse le pagano e le fanno pagare ai cittadini. Nella riforma tributaria sono stati introdotti nuovi elementi che rendono il ruolo del commercialista riconoscibile ed essenziale. Il cittadino da solo - ha aggiunto - non può più dialogare con il fisco, in questo modo non ci possono essere abusivi e ciò rappresenta un passo importante per la lotta all’evasione che in Italia ci costa 96,5 miliardi».

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