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LA PROTESTA
07 Marzo 2024 - 13:23
"Basta cassa integrazione a Mirafiori, vogliamo lavoro, ora devono intervenire il governo e le istituzioni". Non le manda a dire il segretario generale Fiom, Michele De Palma, intervenuto questa mattina al convegno "Sciopero del 1944" nella sede della Cgil di Torino, in cui si è parlato di sciopero. Anche di quello congiunto che faranno i sindacati dell'automotive nella prima metà di aprile: "Andremo a manifestare davanti al Comune di Torino perché vogliamo coinvolgere tutta la Città e la politica che in questi anni non è stata all'altezza, per negoziare con Tavares e chiedere un tavolo con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi per fare un accordo complessivo sull'Italia, perché Stellantis non sta garantendo né l'occupazione né la produzione a Mirafiori, nonostante gli investimenti pubblici di 950 milioni di bonus all'acquisto di auto elettriche".
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"L'operazione che sta facendo Stellantis è molto chiara - ha aggiunto -, sta delocalizzando la produzione in Turchia, in Marocco e in Algeria, dove sono inferiori i diritti sindacali e non c'è rispetto delle questioni ecologiche, mentre per il nostro Paese non c'è un piano industriale. Credo che il governo e l'Europa dovrebbero porsi il problema".
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A Mirafiori intanto la cassa integrazione è stata prorogata fino al 20 aprile e la filiera torinese dell'auto sta soffrendo. "Noi continuiamo a vedere aziende della componentistica che vengono sollecitate da Stellantis a delocalizzare o a riorganizzare la loro produzione in altri paesi fuori dal nostro. Questa non è la transizione ma è un accompagnamento alla deindustrializzazione, e noi siamo fermamente contrari" sottolinea De Palma. "Per quanto riguarda Maserati - spiega il segretario Fiom -, i piani che avrebbero dovuto determinare il rientro al lavoro sono una favola raccontata da 12 anni. Gli ammortizzatori sociali non garantiscono il lavoro, ma è tempo che le persone tornino a lavorare con un orario ridotto".
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De Palma poi ha parlato di Grugliasco, dove è situato il polo produttivo legato a Maserati e Stellantis che si sta lentamente spegnendo. L'ultimo stabilimento a chiudere è la Proma che riforniva il marchio del Tridente. "Sta diventano un deserto e il rischio è che tra un po' non cresceranno neanche più gli alberi, la deindustrializzazione sta impoverendo il territorio con un effetto domino di chiusure, riduzione degli occupati e cassa integrazione".
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