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La statistica

Classifica del risparmio: Biella al primo posto con oltre il 15% del reddito conservato

Subito dietro, altre due realtà piemontesi: Vercelli (13,8%) e Asti (13,1%)

Classifica del risparmio: Biella al primo posto con oltre il 15% del reddito conservato

Foto di repertorio

In cima alla classifica della parsimonia svetta Biella, dove il risparmio non è solo un’abitudine, ma una vera e propria disciplina economica. Secondo i dati del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, nel 2022 i cittadini biellesi hanno accantonato il 15,4% del reddito disponibile, superando ogni altra provincia italiana. Subito dietro, altre due realtà piemontesi: Vercelli (13,8%) e Asti (13,1%), confermando una tendenza regionale che premia la gestione oculata delle risorse.

Sul fondo della graduatoria, invece, si trovano le province siciliane e calabresi: Ragusa, Crotone e Siracusa, dove la propensione al risparmio non supera il 4,6%. Un divario netto che riflette anche le differenti condizioni socio-economiche tra Nord e Sud.

Le grandi città? Non brillano. La prima a comparire è Genova, ma soltanto in undicesima posizione. Milano la segue subito dopo, in dodicesima. Un dato che segnala come il costo della vita e gli stili di consumo delle aree urbane rendano più difficile mettere da parte qualcosa.

Una delle sorprese dello studio riguarda le famiglie composte esclusivamente da cittadini stranieri: nei territori dove sono più numerose, la media di risparmio raggiunge il 9,1%, ben sopra il 7,5% registrato altrove. Tra le province più virtuose spiccano Modena, Cremona e Cuneo, con percentuali tra l’11% e il 13%. Un’indicazione che conferma come il controllo delle spese e la prudenza finanziaria siano spesso parte integrante della cultura familiare migrante.

Altro dato controcorrente: i single si rivelano più bravi a risparmiare rispetto ai nuclei familiari tradizionali. Che si tratti di una maggiore libertà nella gestione del bilancio o di una maggiore prudenza, il risultato non cambia: i solitari sono i nuovi campioni del salvadanaio.

Lo studio del Centro Tagliacarne, oltre a fotografare l’Italia dei conti in ordine, offre anche uno spunto di riflessione sulle differenze strutturali e culturali che influenzano le abitudini finanziarie degli italiani, città dopo città.

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