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SCIENZA

Ricerca polare: l'Italia stanzia 23 milioni di euro per la 41esima spedizione in Antartide

La nuova missione si concentrerà sui cambiamenti climatici, l'inquinamento e la biodiversità

Ricerca polare: l'Italia stanzia 23 milioni di euro per la 41esima spedizione in Antartide

L'impegno scientifico dell'Italia in Antartide riceve una spinta decisiva con un nuovo finanziamento. Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha stanziato ben 23 milioni di euro per il 2025, garantendo così la partenza della 41esima spedizione polare. L'annuncio, arrivato con la firma di un decreto da parte della ministra Anna Maria Bernini, rinnova la partecipazione italiana al Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra).

Il ministro ha ribadito che il nostro Paese è da tempo un leader nella ricerca polare e ha espresso l'intenzione di mantenere e rafforzare questo ruolo. Le missioni antartiche sono state definite come un "presidio scientifico strategico", specialmente alla luce delle sfide globali legate ai cambiamenti climatici. La ministra Bernini ha affermato che la scienza è chiamata a fornire risposte concrete e che la ricerca polare è lo strumento più efficace per comprendere le dinamiche in atto e trovare soluzioni sostenibili. Per questo, ha spiegato che il governo sta lavorando per un maggiore coinvolgimento dell'Italia, con il rinnovo delle infrastrutture, il sostegno a nuovi progetti e l'assicurazione di risorse adeguate.

La ministra Bernini ha evidenziato come la cooperazione internazionale sia indispensabile per affrontare le sfide globali. Ha dichiarato di essere orgogliosa della partecipazione dell'Italia a programmi di ricerca avanzati nel continente di ghiaccio, sottolineando che si tratta di un'impresa condivisa che unisce competenze, tecnologie e visioni diverse. L'Antartide, ha aggiunto, non è solo un laboratorio naturale unico, ma anche un vero e proprio "banco di prova" per il futuro del pianeta.

La prossima campagna di ricerca si concentrerà su una varietà di temi cruciali. Tra questi, lo studio della sensibilità della calotta glaciale ai cambiamenti del clima, la mappatura della presenza di microplastiche e altri inquinanti, e la ricerca sulla biodiversità. Non mancheranno, inoltre, indagini sull'adattamento dell'uomo in condizioni ambientali estreme e osservazioni astronomiche, rese possibili dal cielo eccezionalmente limpido.

Le ricerche verranno condotte nelle due stazioni italiane. La prima, la stazione "Mario Zucchelli" a Baia Terra Nova, sarà attiva durante l'estate antartica. La seconda, la stazione italo-francese "Concordia", che opera tutto l'anno, ha ricevuto un finanziamento straordinario di 15 milioni di euro per la sua manutenzione. A supporto delle attività, la nave rompighiaccio "Laura Bassi", l'unica di questo tipo in Italia, riceverà 4 milioni di euro dal Fondo per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca. Le operazioni logistiche saranno gestite dall'Enea, mentre le ricerche scientifiche saranno coordinate dal Cnr, sotto la supervisione strategica del Pnra, istituito nel 1985.

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