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Le dichiarazioni

Invasione alle Ogr di Torino durante il corteo ProPal: rispondono le istituzioni

Stefano Lo Russo: «La violenza è da condannare, sempre, e questi comportamenti non sono tollerabili»

Invasione alle Ogr di Torino durante il corteo ProPal: rispondono le istituzioni

Il corteo Pro Pal che nella giornata di ieri ha attraversato Torino ha scelto un obiettivo inedito rispetto alle passate mobilitazioni: non più blocchi alle stazioni, ma le Ogr, che oggi ospitano l’Italian Tech Week e vedranno la presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, atteso in dialogo con John Elkann. I manifestanti, dopo aver scavalcato le cancellate del complesso, hanno dato vita a momenti di vandalismo, rovesciando tavolini e postazioni e imbrattando le auto parcheggiate nel cortile.

Gli episodi hanno immediatamente innescato reazioni dal mondo politico e istituzionale. La deputata Augusta Montaruli ha parlato di un attacco diretto allo Stato e ai cittadini: «Alle violenze che stiamo vedendo anche in queste ore noi non cediamo. Le devastazioni in corso alle Ogr di Torino che fanno seguito ad altri atti ostili contro lo Stato sono l’ennesimo schiaffo agli italiani, una violenza priva di un senso se non quello a cui risponde la criminalità. Non siamo di fronte a manifestazioni ma ad atti volti a destabilizzare con la minaccia e la forza uno Stato ed un Governo che non hanno giustificazione in nulla. Difendiamo gli italiani da questi inetti e la città di Torino da una sinistra che li sta tollerando. Tutti sappiamo infatti che la matrice viene da un certo centro sociale che proprio in questi mesi il Comune a traino Pd sta sanando. Ci sono dei responsabili sul piano penale ma anche sul piano politico a cui la maggioranza silenziosa volterà le spalle».

Sulla stessa linea anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha voluto distinguere il diritto alla protesta da quanto avvenuto alle Ogr: «Manifestare pacificamente le proprie idee non ha nulla a che vedere con quello che è accaduto a Torino nelle scorse ore e non è accettabile che la protesta sconfini nella violenza e in danneggiamenti che colpiscono tutta la collettività. Desidero esprimere la nostra piena e totale solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte nei disordini. La violenza è da condannare, sempre, e questi comportamenti non solo sono intollerabili ma nuocciono fortemente e indeboliscono anche la causa di solidarietà verso il popolo palestinese».

Non meno duro l’intervento dell’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone, che ha puntato il dito contro la matrice della protesta: «La bandiera del Collettivo Universitario Autonomo, notoriamente legato ad Askatasuna, sventola orgogliosamente sul saccheggio delle Ogr, chiamando in causa le pesanti responsabilità del Comune di Torino che si ostina a voler regolarizzare quel centro sociale, sempre alla guida di tutte le manifestazioni violente. Se si continua con queste figuracce internazionali Torino rischia di perdere anche i benefici portati dai grandi eventi».

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha infine condannato senza mezzi termini quanto accaduto: «Usano la violenza per dire che sono contro la violenza, trasformano Torino in uno scenario di guerra per dire che sono contro la guerra, violano la libertà degli altri inneggiando alla libertà e distruggono i beni pubblici in nome del bene comune. Questa non è più libertà di manifestare il proprio pensiero, questa è follia, ignoranza e delinquenza pura e come tale va trattata. Solidarietà piena alle forze dell’ordine e vicinanza a chi ha subito danni».

È intervenuto anche il consigliere comunale di Forza Italia Domenico Garcea, che ha chiesto al Sindaco maggiore chiarezza: «Il diritto di sciopero va rispettato e non è in discussione, ma il silenzio che oggi paralizza le attività del Consiglio Comunale e delle Commissioni deve essere interrotto con urgenza. Il Sindaco ha il dovere di condannare con chiarezza e fermezza le violenze che stanno devastando Torino: dall’assalto alle Ogr alla distruzione di arredi e maxi schermi, fino alle occupazioni delle stazioni e all’interruzione dei trasporti pubblici. Atti gravi, fuori da ogni contesto democratico, che non possono trovare alcuna giustificazione. Il Sindaco non può restare in silenzio, né tantomeno lasciare che all’interno della sua maggioranza qualcuno continui ad alimentare un clima di tensione e protesta politica che utilizza la violenza».

Anche il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha lanciato un appello all’Assemblea: «I gravi episodi di violenza e devastazione avvenuti a Torino negli ultimi giorni sono inaccettabili. Come presidente del Consiglio regionale spero e mi aspetto che, nella prossima seduta, tutte le forze politiche che compongono l’Assemblea prendano le distanze e condannino in modo chiaro e netto, senza se e senza ma, queste azioni che nulla hanno a che vedere con la democrazia, il diritto a manifestare e le rivendicazioni politiche. Non c’è alcun problema a confrontarsi con chi manifesta opinioni diverse in modo pacifico: io stesso nei giorni scorsi ho ricevuto una delegazione pro-Palestina per ascoltarne le ragioni e le richieste. Ma la stessa disponibilità non può esserci con chi si macchia di violenze e devastazioni: verso questi, confido ci sia una sola posizione, la condanna unanime, senza distinzioni e ferma di tutto il Consiglio regionale».

Le tensioni non si sono fermate al corteo torinese. Nella giornata di ieri, nuovi episodi hanno interessato l’aeroporto di Caselle, dove i manifestanti hanno occupato i binari dei treni, bloccato le strade di accesso e, secondo quanto denunciato, invaso persino in bicicletta la pista di atterraggio, danneggiando la recinzione. «I torinesi sono stanchi di dover subire questi atti dimostrativi da parte dei manifestanti Pro Pal. Un conto è il diritto ad avere le proprie idee, un altro è costringere le persone perbene a subire le conseguenze di atti di teppismo che impediscono il regolare svolgimento dei pubblici servizi e mettono a repentaglio la sicurezza dell’aviazione civile. La città è stanca, chiediamo provvedimenti urgenti contro chi sta rendendo impossibile la vita dei cittadini» ha dichiarato Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Piemonte.

Ha anche aggiunto, per quanto riguarda le manifestazioni di oggi: «Oggi Torino è stata ostaggio di uno sciopero illegittimo portato avanti dai sindacati che a parole si battono per la legalità e il rispetto delle regole. Mentre il sindaco Lo Russo è in Giappone a raccontare sui giornali quanto è bella la nostra città, lascia campo libero ai suoi amici dei centri sociali a cui tutto è concesso. Un cortocircuito totale con l’aggiunta delle ennesime scene di delirio e caos che hanno avuto come protagonisti i cosiddetti Pro Pal a cui ieri evidentemente non era bastato invadere la pista dell’aeroporto di Caselle e devastare lo spazio delle Ogr allestite per la Tech Week. Come ha detto bene oggi il ministro Piantedosi viene davvero da domandarsi come queste iniziative possano aiutare il processo di pace in Medio Oriente, visto che finora gli unici effetti che hanno sortito sono stati disagi ai cittadini e danni alle cose. Speriamo che presto la proposta del ministro Salvini di far pagare una cauzione a chi organizza queste manifestazioni in caso di danni divenga operativa».

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha attaccato duramente i promotori delle iniziative: «Adesso qualcuno sta esagerando. Questi non sono Pro Pal, sono pro caos. Lo sciopero è illegittimo. Pare che Landini (Cgil) se ne freghi».

Inoltre, per quanto riguarda il corteo di oggi, l'ex sindaca Chiara Appendino ha pubblicato un post su Facebook insieme ad Andrea Russi e Valentina Sganga, del comune m5s, dove sostiene la manifestazione e scrive: «E ora provate a fermarci tutti!».

Non sono mancate le risposte dal fronte del centrosinistra. Il segretario regionale del Pd Piemonte Domenico Rossi ha espresso «ferma condanna nei confronti di chi ha scelto di manifestare con metodi violenti», ribadendo al tempo stesso solidarietà alle forze dell’ordine e alla città. «Piccoli gruppi hanno utilizzato la manifestazione per provocare danneggiamenti e scontrarsi con la polizia. Si tratta di un’esigua minoranza che sbaglia e che fornisce un alibi a chi vuole screditare le idee e il valore della manifestazione. Non solo, fornisce argomenti a chi vuole criminalizzare il dissenso. Le manifestazioni devono essere sempre pacifiche e non-violente. Questi episodi non devono farci distogliere lo sguardo dalle motivazioni profonde che muovono centinaia di migliaia di cittadini che, in modo pacifico, stanno manifestando in tutta Italia». Rossi ha poi sottolineato «l’inaccettabilità di una doppia morale: il principio di legalità e la condanna di ogni violenza si applicano sia nei confronti di chi danneggia le città, sia nei confronti di chi usa la violenza e la forza per opprimere popoli interi, occupare illegalmente territori e mari, arrestare arbitrariamente e fare strame del diritto e della morale».

Sulla stessa linea anche i rappresentanti di Sinistra Ecologista, la capogruppo in Consiglio comunale Sara Diena e il consigliere Emanuele Busconi, che hanno ribadito la loro presenza nelle piazze torinesi: «Anche oggi come Sinistra Ecologista siamo in piazza per ribadire la nostra vicinanza al popolo palestinese e agli attivisti e alle attiviste della Global Sumud Flotilla che hanno compiuto un gesto eroico per denunciare il genocidio, per portare aiuti e solidarietà a un popolo che esiste e resiste e che sono stati illegittimamente fermati da Israele in acque internazionali. Di fronte alle accuse infamanti sollevate dal governo, la società civile risponde unita e consapevole di quale sia la parte giusta della storia: il corteo è più lungo del weekend».

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