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Detrazione affitto 730: come funziona e cosa cambia nel 2025

Tutte le nuove regole per studenti, giovani, lavoratori fuori sede e famiglie in locazione: chi può ottenere il rimborso, quanto spetta e come richiederlo nella dichiarazione dei redditi

Detrazione affitto 730: come funziona e cosa cambia nel 2025

Detrarre le spese d’affitto nella dichiarazione dei redditi è una possibilità concreta per molti contribuenti, ma non sempre è chiaro come farlo e chi può beneficiarne davvero. Tra regole che variano in base al reddito, tipologie di contratto e categorie specifiche come studenti fuori sede o lavoratori lontani da casa, orientarsi non è semplice.

Nel 2025, però, il quadro fiscale ha subito alcune modifiche significative. Cambiano gli importi detraibili, vengono introdotte nuove soglie e aumentano le agevolazioni per famiglie numerose e giovani in affitto. Si tratta di una serie di interventi pensati per alleggerire il carico fiscale di chi vive in locazione, in un periodo in cui il peso dell’abitazione si fa sentire sempre di più sul bilancio familiare.

Ecco quindi una guida chiara e aggiornata su come funziona la detrazione dell’affitto nel modello 730, a chi spetta, e quali sono i nuovi vantaggi introdotti.

Chi vive in affitto e utilizza quell’immobile come abitazione principale ha diritto a una detrazione fiscale, che consente di recuperare parte delle spese sostenute nel corso dell’anno. Si tratta di un’agevolazione che, in concreto, permette di abbassare l’importo delle imposte da pagare nella dichiarazione dei redditi. La detrazione non copre l’intero affitto, ma una percentuale, solitamente pari al 19%, e si applica a diverse situazioni: dagli studenti universitari fuori sede ai giovani che vivono lontano dalla famiglia, fino ai lavoratori che, per ragioni professionali, devono trasferirsi in un’altra città.

L’importo effettivo della detrazione varia a seconda del reddito complessivo e del tipo di contratto di locazione. Per chi ha un contratto a libero mercato, spetta una detrazione di 300 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro, che si riduce a 150 euro per redditi compresi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Se invece il contratto è a canone concordato, le cifre aumentano: si arriva a 495,80 euro per i redditi più bassi, mentre per quelli fino a 30.987,41 euro la detrazione è di 247,90 euro. I giovani sotto i 31 anni con un reddito non superiore a 15.493,71 euro hanno diritto a una detrazione fissa di 991,60 euro, che può salire fino a 2.000 euro se corrisponde a più del 20% del canone annuale. Diverso è il caso degli studenti universitari fuori sede: per loro è prevista una detrazione del 19% su un importo massimo di 2.633 euro, a condizione che l’università sia situata ad almeno 100 chilometri di distanza dalla residenza. I lavoratori costretti a vivere lontano dal proprio comune, invece, possono contare su una detrazione di 991,60 euro se il loro reddito è inferiore a 15.493,71 euro, o di 495,80 euro se non superano i 30.987,41 euro.

Una novità importante introdotta a marzo 2025 riguarda le famiglie che vivono in affitto. È stata prevista una nuova forma di detrazione che può arrivare fino a 7.000 euro per l’abitazione principale. A questo importo si aggiunge un bonus di 500 euro per ogni figlio convivente e fiscalmente a carico, a partire dal terzo. Questa nuova agevolazione, tuttavia, non è cumulabile con quella prevista per chi possiede una casa. Le famiglie che si trovano a vivere in un’abitazione diversa da quella di proprietà dovranno quindi scegliere quale delle due detrazioni applicare.

Per evitare errori nella compilazione del modello 730, è consigliabile affidarsi a un CAF o a un professionista, oppure consultare con attenzione le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

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