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Rivalutazioni

Assegno unico 2026, come cambiano gli importi

Dal prossimo anno l’Assegno unico per i figli a carico subirà una rivalutazione legata all’inflazione

Assegno unico 2026, come cambiano gli importi

Immagine di repertorio

Dal prossimo anno l’Assegno unico per i figli a carico subirà una rivalutazione legata all’inflazione, come previsto dal meccanismo automatico di adeguamento annuale. Le stime diffuse dall’Inps, basate sugli indici Istat, indicano un incremento compreso tra l’1,4% e l’1,5%, leggermente inferiore alle proiezioni iniziali. Le percentuali definitive saranno fissate dal decreto sulla perequazione di Mef e Ministero del Lavoro.

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico riconosciuto per ogni figlio: fino a 21 anni in presenza di specifiche condizioni e senza limiti di età per i figli con disabilità. L’importo varia in base all’Isee, all’età dei figli, al loro numero e all’eventuale presenza di disabilità.

La rivalutazione non inciderà solo sulle somme erogate, ma anche sulle fasce Isee utili a determinare il valore dell’assegno. Secondo le anticipazioni riportate da Il Messaggero, nel 2026 la prima fascia arriverà a 17.468,51 euro, rispetto ai 17.227,33 euro del 2025. L’importo pieno passerà da 201 euro a 203,8 euro. Inoltre, nuclei collocati nel secondo e terzo scaglione del 2025 rientreranno nella fascia più favorevole a parità di reddito.

Lo scaglione con importo minimo comprenderà gli Isee oltre 46.582,71 euro, in crescita rispetto alla soglia di 45.939,56 euro dell’anno precedente. Questo comporta che chi rientrava nel livello minimo nel 2025 potrà beneficiare di un incremento nel 2026.

Sono previste variazioni anche sulle maggiorazioni. Per i figli non autosufficienti l’importo salirà a 122,3 euro, per le disabilità gravi a 110,6 euro, mentre per le disabilità medie si arriverà a 99,1 euro. Alle madri under 21 sarà riconosciuto un incremento di 23,3 euro.

Restano attive le integrazioni legate all’Isee: per i figli dal terzo in poi gli importi oscilleranno da 99,1 euro per la fascia più bassa a 17,4 euro per quella più alta. Il bonus per il secondo percettore di reddito sarà pari a 34,9 euro nella fascia minima.

Le modifiche alle soglie determinano cambiamenti per molte famiglie. Secondo Inps e Upb, chi scenderà di fascia potrà ottenere fino a 15–20 euro in più al mese per figlio. Una famiglia con due figli e Isee di 26.200 euro, ad esempio, passerà da 315 a 321 euro mensili, anche grazie alla revisione del criterio sulla prima casa: nel nuovo Isee non sarà considerata l’abitazione principale con valore catastale fino a 91.500 euro.

Per ricevere gli importi aggiornati sarà necessario presentare la nuova Dsu entro il 30 giugno 2026. In mancanza, da marzo verrà erogato l’importo minimo, con successiva liquidazione degli arretrati dopo l’aggiornamento dell’indicatore economico.

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