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IL REPORTAGE

Che fine hanno fatto le strisce pedonali di Torino?

“Zebre” sparite da via Cigna a corso Unità d’Italia: ecco il nostro viaggio fra gli attraversamenti fantasma

Che fine hanno fatto le strisce pedonali di Torino?

Qualcuno cita i Sex Pistols e trasforma il titolo del loro album più celebre in qualcosa come “Al Comune di Torino non importa della segnaletica stradale”. Altri, invece, pensano a una delle trilogie cinematografiche più chiacchierate degli ultimi tempi e parlano di “Cinquanta sfumature di bianco”. Ironia social che parte da un problema serio: che fine hanno fatto le strisce pedonali a Torino? Basta fare un giro per la città per accorgersi quanti attraversamenti siano spariti: «Le risorse della segnaletica ammontano a 1 milione di euro annui e rientrano nel Contratto di servizio di Gtt - premettono da Palazzo di Città, per poi aggiungere - I Settori tecnici e gli uffici dell’assessorato alla Viabilità stanno lavorando di concerto per reperire ulteriori fondi». Tradotto, non ci sono abbastanza soldi per fare tutto il necessario.

Foto inviata dalla pagina Instagram Bel Parcheggio

I risultati sono evidenti a migliaia di torinesi, sia quelli che si spostano a piedi sia quelli che usano l’auto. Cioè i “protagonisti” degli incidenti stradali, che nel 2024 hanno causato 494 feriti e 9 vittime fra le vie della città (per un totale di 1.411 pedoni investiti negli ultimi tre anni, più di uno al giorno). Come Romica Baltatescu, la 59enne uccisa da un mezzo dell’Amiat all’altezza del civico 295 di corso Grosseto. Lo stesso posto in cui, l’8 gennaio di quest’anno, un altro pedone è stato investito con conseguenze meno gravi.

Eppure quello, in attesa della messa in sicurezza promessa dal Comune, è uno dei punti dove l’attraversamento non si vede più. Ma è solo uno dei tanti esempi: fra gli altri, citiamo le strisce di corso Regina Margherita angolo via Livorno, di via Vigone, di via Cigna, in corso Unità d’Italia, via Cardinal Massaia e una parte di quelle in corso Marconi.

Il problema è stato affrontato anche in Consiglio comunale e approfondito in Commissione consiliare la scorsa settimana: «Abbiamo strisce pedonali inesistenti in tutta la città - tuona Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) - E, anche se viene negato, ci sono foto inequivocabili di attraversamenti dipinti con le bombolette spray». In Commissione (come in Consiglio) ha risposto l’assessore alla Viabilità, Chiara Foglietta: «Al di là del caso specifico, che non è previsto dal contratto con Gtt, posso dire che abbiamo sperimentato vernici che costano 8 volte ma non durano 8 volte di più. E non conviene tracciare le strisce se il manto stradale è rovinato (così come in inverno, ndr)».

A margine delle discussioni in municipio, ci sono le rivendicazioni da parte della Città: a partire dal fatto che, per la tracciatura delle strisce pedonali, c’è 1 milione di euro. Soldi che servono anche per cartelli, stalli per disabili, strisce giallo-blu, corsie ciclabili: «Infatti l’anno scorso abbiamo speso 1 milione e mezzo ma non è bastato comunque» ricorda Foglietta.
Per questo si è costituito «un tavolo ad hoc con Gtt per definire i tracciamenti cui dare priorità». E soprattutto si stanno cercando altri fondi, come l’ulteriore milione ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la messa in sicurezza di 18 attraversamenti (scelti insieme a Circoscrizioni, polizia Municipale e associazioni per il grado di pericolosità per i pedoni). In 11 di questi, i lavori sono già finiti: come sulla rotonda all’incrocio fra corso Mortara e via Livorno, dove c’è l’attraversamento rialzato su un lato e le strisce invisibili sugli altri tre.

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